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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Mogliano Veneto

Al teatro "Busan" di Mogliano lo spettacolo "Tanti saluti", di e con Giuliana Musso

Travestiti da clown, con i nasi rossi e una buffa cassa da morto, i tre attori esplorano, attraverso una ricerca di stampo sociologico, il tema del morire ai nostri giorni, portando in scena sei brevi monologhi

Venerdì 14 dicembre alle ore 21.00 al Teatro Busan di Mogliano Veneto la Stagione di Prosa 2018-2019 prosegue con il ritorno di Giuliana Musso – già sul palco del Busan nelle scorse stagioni con Nati in casa e Mio eroe – che, insieme a Gianluigi Meggiorin e Marcela Serli, è interprete di Tanti saluti. Travestiti da clown, con i nasi rossi e una buffa cassa da morto, i tre attori esplorano, attraverso una ricerca di stampo sociologico, il tema del morire ai nostri giorni, portando in scena attraverso sei brevi monologhi il racconto delle paure, degli smarrimenti e delle soluzioni paradossali che mettiamo in atto di fronte alla morte. «Abbiamo raccolto – spiega la Musso – testimonianze e racconti dai principali protagonisti dell’evento: medici, infermieri, familiari e morenti. Abbiamo visitato i teatri del morire: ospizi, ospedali, hospice, case. Indagato le sue nuove declinazioni: cure palliative, accanimento terapeutico, protocolli di rianimazione, eutanasia. E abbiamo anche ascoltato chi è stato così vicino al punto della morte da non averne poi più alcun timore». Attrice, ricercatrice, autrice, Premio della Critica 2005, Premio Hystrio alla Drammaturgia nel 2017, Giuliana Musso, vicentina d’origine e udinese d’adozione, è tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e d’indagine: un teatro che nasce dalla ricerca, dalla raccolta di testimonianze orali, in bilico tra giornalismo d’inchiesta e poesia e che nella sua narrazione spesso alterna denuncia e comicità.

Note sullo spettacolo. Nascere, morire. La morte, così come la nascita, è stata, nel corso del nostro recente processo di civilizzazione, progressivamente allontanata dalle pratiche della vita comune. Abbiamo depositato nelle mani guantate di lattice dei professionisti gli attimi supremi della nostra esistenza, quegli attimi che forse ci possono far intravedere il mistero che siamo, il senso che cerchiamo. Non possiamo però ignorare che il sistema medico legale ha maglie molto strette, non riesce a contemplare la variabile umana, davanti alla morte spesso non ha gesti o parole, non ha protocolli di com-prensione, com-passione. Inquadrati nel ruolo dei familiari, all’interno dell’istituto nosocomiale, a noi vivi è consentito solo di continuare a nutrire la speranza nella guarigione per non dover mai considerare, vivendolo, il senso del congedo.

Chi ci può condurre attraverso le sabbie mobili di queste contraddizioni e paradossi se non un clown? Chi può rappresentare le nostre paure senza terrorizzarci e proporci un sano “memento mori” senza trasformarci tutti in monaci trappisti? Ridere di questi argomenti è necessario, utile, illuminante. Non è forse ridicola fino alle lacrime la nostra stupida pretesa d’immortalità? Si può ridere della nostra paura della morte per non finire nella trappola del horror vacui, per stemperare il nichilista “tanto si deve morire” che toglie senso alla vita stessa, per infondere alla nostra esperienza di vita e di morte una leggerezza densa e liberatrice. Infine: ridere perché l’opera artistica possa, di fronte al mistero della morte, balbettare senza vergogna.

BIGLIETTI

20,00 € intero | 18,00 € ridotto

ACQUISTO E PREVENDITE

Biglietteria Cinema Teatro Busan

via Don Bosco 41, Mogliano Veneto (TV)

lunedì 9.30 – 12.30 e 17.00 – 19.00; giovedì e venerdì 17.00 – 19.00

e 30 minuti prima di ogni proiezione cinematografica

e online su www.cinemabusan.it

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