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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mom: «Passeggeri e contributi in calo, così non si sta in piedi»

Giovedì 14 gennaio acceso dibattito in Commissione trasporti Veneto. Totale incertezza per il rientro a scuola. Bettarello: «I nostri sacrifici non si traducano in penalizzazioni»

«Il trasporto pubblico locale del Veneto è pagato dai cittadini, a differenza di molte altre regioni dove le aziende si reggono quasi totalmente sui contributi pubblici. Siamo stanchi, però, che i nostri sacrifici e i nostri sforzi per essere virtuosi diventino una penalizzazione e che quando ci si deve sedere al tavolo nazionale dei fondi, il Veneto rischi di restare all’asciutto»

Sono queste le parole incisive di Massimo Bettarello, presidente Confservizi-Asstra Veneto, intervenuto giovedì 14 gennaio in audizione alla Commissione regionale trasporti. Il portavoce delle aziende di trasporto venete ha ricordato come le stesse siano capaci di raggiungere i 49% della copertura del "costo pubblico" grazie ai ricavi da traffico, contro il 35% previsto come soglia minima di legge e contro una media nazionale che si ferma al 30%. Un virtuosismo dettato da anni di forti tagli nei finanziamenti, dall’introduzione di costi standard e da razionalizzazioni in ogni ambito. Per ogni cittadino Veneto vengono erogati corrispettivi pubblici per 83 euro l'anno, siamo ultimi in classifica insieme ai marchigiani, mentre  si erogano 282 euro/abitante della Valle d’Aosta, 205 euro/abitante della Basilicata, 194 euro/abitante in Lazio.

Al fianco di Bettarello, si è schierato anche il presidente di Mobilità di Marca, Giacomo Colladon, rappresentando il quadro del trasporto pubblico locale in provincia di Treviso: «Per quanto ci riguarda, se chiuderemo il bilancio 2020 tentando di restare in equilibrio, le previsioni per il 2021 non ci consentono nemmeno di delineare un budget. Di fronte al crollo dei passeggeri, le aziende venete, che proprio rafforzando questa voce hanno fatto la propria forza, oggi si trovano doppiamente penalizzate: meno passeggeri e meno contributi pubblici. E’ chiaro che così non si sta in piedi. Per questo mi sto attivando per sensibilizzare tutti i rappresentanti politici territoriali, affinché anzitutto siano erogate al Veneto le risorse già promesse: allo stato attuale abbiamo incassato realmente solo l’82% di quanto stabilito dai provvedimenti legislativi di aprile. Nulla è ancora dato sapere per il 2021. E’ evidente che il trasporto pubblico locale del Veneto deve contare di più sul piano nazionale, smettendo di esserne la Cenerentola e che anche la Regione, in questa partita, dovrà fare la sua parte». In uno scenario economico finanziario che sta portando le Aziende venete a bloccare tutti i nuovi investimenti, come il rinnovo della flotta, si continua a convivere con l'incertezza di provvedimenti normativi last-minute: «Ci auguriamo davvero - conclude Colladon - che in una situazione così difficile non ci venga comunicato il 31 gennaio se il 1º febbraio i ragazzi rientreranno a scuola, non ci sarebbe nemmeno il tempo di ingaggiare i privati per gli autobus di rinforzo». 

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