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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Monastier di Treviso

Test sierologico, screening gratuito per 1.100 famiglie di Monastier

L’indagine verrà effettuata con la Casa di Cura “Giovanni XXIII”. Partirà, con il prelievo venoso ai primi 100 abitanti che si sono registrati lunedì 25 maggio

Test sierologici gratis per 1100 abitanti di Monastier per contenere il rischio di contagio. L’iniziativa è del Comune di Monastier con la collaborazione della Casa di Cura “Giovanni XXIII” - Covid Free Hospital - per prevenire l’aumento di R0, il tasso di contagiosità, che con il conseguente allentamento delle limitazioni della fase 2 rischia di incrementare a seconda del livello di immunità e della densità della popolazione. Si tratta di un’interessante iniziativa in Veneto a beneficio della cittadinanza, circa 4300 persone, che consentirà di avere un quadro generale dei pazienti asintomatici positivi al coronavirus e di capire quanto il covid-19 sia circolato nella popolazione di Monastier. L’amministrazione comunale, nell’ambito del progetto CORAGGIO 19, ha deciso di stanziare 10 euro per ogni test sierologico che sarà effettuato su base volontaria a 1100 (inizialmente 1000 ma considerata la grande richiesta l'amministratore Delegato Gabriele Geretto della Casa di Cura durante la conferenza ha comunicato di aumentare il numero a 1100) abitanti del paese ognuno in rappresentanza della propria famiglia.

ADESIONE SCREENING SIEROLOGICO COVID MONASTIER-2

La Casa di Cura di Monastier contribuirà integrando la cifra mancante consentendo quindi a tutte le famiglie di effettuare il test in modo completamente gratuito. «E’ un’azione a tutela e a garanzia della salute dei nostri concittadini – ha detto il sindaco Paola Moro -. In questo modo faremo una scrematura delle persone da sottoporre a tampone. La situazione di estrema emergenza che si è venuta a creare in questi mesi ha rafforzato il nostro senso di responsabilità verso la popolazione. Per questo abbiamo redatto il progetto “Coraggio 19” che vuole essere un piano ordinato e costruttivo, per dare risposte a 360° sia all’emergenza che stiamo vivendo, sia in un’ottica di lungo respiro che tenga conto del necessario cambiamento di abitudini e stili di vita imparando dall’esperienza fatta». Le emergenze si possono vivere subendo e tollerandone gli aspetti negativi in atteggiamento di difesa, questo è un aspetto, ma si possono vivere anche interpretando i cambiamenti e mettendo in atto azioni di rilancio, quindi in atteggiamento attivo.

Ecco perchè il progetto si chiamerà “CORAGGIO 19”

«Tra le azioni più importanti, sicuramente questa grazie al prezioso contributo e supporto della Casa di cura Giovanni XXIII di Monastier, sempre sensibile e attiva nel territorio – continua il sindaco Paola Moro - Poi voglio ricordare alcune delle azioni all’interno del progetto: il fondo di solidarietà alimentare, per supportare chi in questi mesi ha dovuto affrontare periodi di mancanza di reddito e liquidità. Spazi comunali gratuiti per attività di bar e ristorazione, abolizione della tassa di occupazione suolo pubblico e della tassa di soggiorno fino al 31 dicembre 2020. Contributo di solidarietà per le attività produttive che hanno riaperto dal 18 maggio. Organizzazione e supporto ai centri estivi per bambini e ragazzi, per creare momenti di ritrovata socializzazione ma anche in supporto ai genitori che lavorano. Progetto radio Monastier per comunicare al tempo del coronavirus. Reintroduzione del buono mensa scontato per chi fa sport o andrà a scuola in pedibus o in bicibus e poi investimenti in piste ciclabili, percorsi campestri e piantumazione di alberi».

«Una lodevole iniziativa che fa capire l’importanza del lavoro comune per il bene delle persone. La nostra struttura è parte integrante del territorio di Monastier. Da oltre mezzo secolo lavora per la gente e convive con la popolazione di questo paese -fa sapere Gabriele Geretto Amministratore delegato della “Giovanni XXIII- attraverso i nostri medici e il supporto economico al progetto di screening, promosso dall’amministrazione comunale, vogliamo dire grazie a tutte le famiglie di Monastier per l’affetto dimostrato nel corso di questi 50 anni di storia che abbiamo condiviso finora insieme». L’analisi sarà effettuata ad un componente per ciascun nucleo familiare. In questi giorni la Protezione Civile ha consegnato la lettera descrittiva con il tagliando di adesione a tutte le famiglie di Monastier che dovranno fornire il nome della persona che si sottoporrà all’esame entro il 22 maggio.

SINDACO PAOLA MORO CONF. STAMPA PRES. SCREENING SIEROLOGICO COVID MONASTIER 19 05 2020-2

TEST SIEROLOGICO “GIOVANNI XXIII”

Già da alcune settimana è possibile effettuare il test sierologico presso la Casa di Cura di Monastier.  Viene effettuato attraverso il prelievo venoso e, con elevata affidabilità, consente di sapere se una persona è venuta a contatto con il virus; quando è venuta a contatto e se ha il virus in quel momento. «Quello che andiamo a cercare - ribadisce il dottor Luciano Pasini primario del laboratorio analisi della Casa di Cura Giovanni XXIII - sono proteine ed è per questo essenziale partire dal siero, attraverso il prelievo venoso, e pur trattandosi di una metodologia meno veloce rispetto alla puntura al dito ha meno possibilità di artefatti. Lo screening di “Coraggio 19” inizierà lunedì 25 maggio quando saranno chiamati per un prelievo venoso presso il laboratorio analisi della Casa di Cura i primi 100 abitanti di Monastier che si sono registrati. Il test non sostituisce il tampone per Covid-19 ma permette di fare un primo screening restringendo di parecchio i possibili positivi e censendo quindi gli asintomatici; fornisce risultati attendibili al 98 % e può rappresentare un fondamentale campanello di allarme».

«E’ importante poter avere un dato riguardante persone che, anche senza sintomi, potrebbero aver contratto il virus -ha detto il dottor Maurizio D’Aquino Primario del Reparto di Medicina della Giovanni XXIII- Le analisi verranno poi eseguite direttamente nel laboratorio della struttura con l’accuratezza dovuta. In questo modo la Casa di Cura, grazie al Know-how raggiunto nei suoi laboratori diagnostici di Ematologia, Chimica clinica, Immunometria, Microbiologia e Citoistopatologia, è ora in grado di accelerare ulteriormente il suo iter ospedaliero e di analisi. I tempi di risposta sono previsti in giornata, ma in caso di particolari esigenze cliniche si può avere una risposta della sierologia nell'arco di 25/30 minuti».

RASPPRESENTANTI CASA DI CURA DI MONSTIER-2

TAMPONI COVID-19 “GIOVANNI XXIII”

In caso di IGM positivi, che rappresentano la prima risposta ad un tentativo di infezione esterna, il paziente dovrà rivolgersi al proprio medico di base che valuterà la prescrizione del tampone. A tal proposito la Casa di Cura “Giovanni XXIII”, attraverso una metodologia di qualità gestita in estrema sicurezza, da pochi giorni ha ultimato un nuovissimo laboratorio in grado di effettuare la ricerca del virus dai tamponi per il covid-19 con una tecnica di “One step Real Time PCR multiplex” identificando i geni target RdRp ed N del covid-19. Un test che consente di avere una certezza di diagnosi del 100%.  Inoltre la tecnologia associata al test fornisce un parametro che individua quei casi in cui il tampone è stato fatto in modo non corretto.

“Il tempo di analisi è un po’ più lungo - circa 6 ore- rispetto ai test rapidi perché identifica due geni- spiega il dottor Luciano Pasini - Se non identifica i due geni il risultato è negativo se li identifica tutti e due è sicuramente positivo. Nella stragrande maggioranza gli errori di laboratorio avvengono nella fase preanalitica, cioè quando viene effettuato il campione. Se fatto in un modo non corretto la possibilità di errore è elevata. Il sistema che abbiamo adottato in Casa di Cura per la ricerca del virus attraverso il tampone- continua il Primario del Laboratorio Analisi - ha all'interno un sistema rivelatore per cui riusciamo a sapere se il tampone in fase preanalitica è stato fatto bene. In questo modo evitiamo di dare come negativi quei casi che potrebbero essere positivi e quindi mettere a rischio l’intera collettività”.

PIANO COVID-FREE “GIOVANNI XXIII”

I Tamponi sui pazienti Ricoverati (Urgenti e non) e l’utilizzo delle Immunoglobuline (IgM/IgG Covid-19 specifiche) nei soggetti clinicamente a rischio nella FASE 1 e 2 della pandemia e da due settimane di Routine (con il Tampone) a tutti i pazienti pre-ricoverati alla casa di Cura Giovanni XXIII di Monastier, hanno garantito lo STATUS di COVID-FREE HOSPITAL al nostro Presidio Ospedaliero. «Sono essenziali per continuare a mantenere la struttura di Monastier covid-free. Quello su cui noi ci impegniamo – fa sapere il dottor Marco Bassanello Covid Manager della “Giovanni XXIII” - non è tanto la diagnostica del paziente già positivo, quanto di quello negativo (della cui negatività dovremo essere sicuri quasi al 100%). Solo così continueremo a garantire una struttura libera dal virus come lo è a tutt’oggi Monastier».

Una struttura che sia nella fase 1, partita il 23 febbraio con l’adozione di tutte le procedure necessarie per prevenire i contagi, che nella fase 2, ha registrato ZERO casi di pazienti con coronavirus. «Nella fase più delicata dell’emergenza, quando è scoppiata la pandemia che ha coinvolto molti ospedali, con grandi sforzi siamo riusciti a dare cure protette a tutti quei pazienti urgenti che hanno transitato o sono stati trasferiti dal Pronto Soccorso di Treviso -prosegue il dottor Marco Bassanello- Oltre 100 pazienti sono stati sottoposti ad interventi chirurgici per fratture, in alcuni casi gravi, e soprattutto su soggetti ad alto rischio, perché anziani o con patologie pregresse importanti, mentre altri 50 sono stati ricoverati nel nostro reparto di Medicina o presso la nostra Unità Operativa di Riabilitazione».

L’inizio della fase 2, che è determinato un drastico aumento di afflusso di utenti presso la Casa di Cura, ha fatto prendere decisioni ulteriormente restrittive per continuare a garantire alla “Giovanni XXIII” lo STATUS di struttura Covid Free. Un piano ben definito redatto con il coordinamento del Covid Manager il dottor Marco Bassanello grazie al supporto scientifico del dottor Maurizio D’Aquino e a quello tecnico di un comitato formato dall’ing. Giampietro Scomparin, l’ing. Giulia Pattaro, Antonio Bincoletto e da Matteo Geretto. «Per evitare assembramenti abbiamo quindi deciso di aprire 5 varchi di accesso – precisa il dottor Marco Bassanello - Ad ogni utente -che deve entrare solo se munito di mascherina e guanti- viene misurata la temperatura. Abbiamo installato anche un termo-scanner volumetrico in grado di determinare la temperatura a più persone contemporaneamente».

MATTEO GERETTO - COMITATO TECNICO SCIENTIFICO CASA DI CURA MONASTIER COVID FREE-2

«A livello logistico inoltre – fa sapere Matteo Geretto (foto qui in alto) del Comitato tecnico-organizzativo della Fase 2 - sono stati predisposti dei distanziatori sia a pavimento che per le sedute nelle poltrone di attesa e a breve verranno installati dei “tornelli” che consentiranno di valutare i flussi in entrata e in uscita anche da remoto con la collocazione a terra di particolari piattaforme di igienizzazione delle scarpe. Il 4 maggio, primo giorno di riapertura abbiamo ricevuto oltre 2500 telefonate, un terzo in più rispetto alla media. Per questo motivo stiamo adottando sistemi alternativi alla prenotazione telefonica che è l'unica attualmente disponibile, attraverso un sistema on-line in grado anche di interagire con la struttura attraverso forme di messaggistica. Da giugno sarà possibile prenotare e pagare le prestazioni private via web sul sito www.giovanni23.it e già da adesso è possibile inviare l’impegnativa o la richiesta bianca agli indirizzi mail delle nostre segreterie per essere richiamati con l’appuntamento».

Particolare attenzione è stata posta alle categorie più fragili come gli anziani. Anche i prelievi per lo screening di “Coraggio 19”, ad esempio, verranno effettuati nel laboratorio analisi della Casa di Cura che nell’ambito degli adeguamenti per garantire le norme di sicurezza anti covid è stato spostato nella zona a piano terra che sarà destinata al nuovo Pronto Soccorso (Varco E). Un’area che consente all'utenza di entrare ed uscire velocemente, in modo pratico e sicuro, soprattutto per gli anziani, in quanto immediatamente a ridosso del parcheggio.

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