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Il saluto del comandante Piscitello: a Montebelluna, nel 2019, furti diminuiti dell'11%

Da venerdì il tenente colonnello guiderà la sezione di polizia militare dei carabinieri presso la forze operative dell'esercito, a Padova. Sarà sostituito dal capitano Gabriele Favero con cui vi sarà uno scambio di incarichi

Da venerdì prossimo il tenente colonnello Sabatino Piscitello lascerà la guida dell'Arma di Montebelluna e andrà a ricoprire il ruolo di comandante della sezione di polizia militare dei carabinieri presso la forze operative dell'esercito, a Padova. Sarà sostituito dal capitano Gabriele Favero che proviene proprio da questa realtà e con cui vi sarà dunque uno scambio di incarichi.

Piscitello, 51 anni, era giunto nella Marca nel novembre del 2015 e ha recentemente scelto Montebelluna per trasferirsi definitivamente con la sua famiglia. In questi giorni il tenente colonnello ha voluto congedarsi, salutando e ringraziando i militari delle sette stazioni della Compagnia di Montebelluna da lui guidate in questi anni, le istituzioni e i sindaci (quindici quelli del comprensorio di competenza), con cui ha collaborato fianco a fianco. Tracciando un bilancio dell'attività del 2019, l'Arma di Montebelluna ha registrato un calo dei furti dell'11% e delle rapine pari al 20%. Per quanto riguarda la violenza di genere e tra le mura domestiche, i carabinieri hanno eseguito negli ultimi dodici mesi ben quattro arresti con nove denunce. Restano molto numerose le truffe on line con undici persone denunciate per raggiri che ammontano complessivamente ad oltre 950mila euro.

Tante le operazioni che in questi quattro anni hanno caratterizzato l'attività dell'Arma sotto la guida di Piscitello. Tra queste spicca l'indagine riguardante l'omicidio di Sofia Melnik, la traduttrice di origini ucraine che venne trovata senza vita nel giorno della Vigilia di Natale del 2017. «E' un caso che ci ha segnato profondamente, soprattutto nella fase delle ricerche: quel giorno in cui venne ritrovato il corpo sono stato tra i primi ad arrivare in provincia di Vicenza»: ricorda l'ex comandante.

Anni molto difficili per il territorio montebellunese anche per le pesanti conseguenze del fallimento di Veneto Banca, con numerosi interventi dei militari per calmare gli animi dei risparmiatori truffati. Memorabile la protesta del romeno Marin che si accampò con l'auto di fronte alla sede montebellunese dell'istituto, nel giorno di Natale di tre anni fa. In quattro anni di lavoro molte altre indagini hanno caratterizzato l'attività dell'Arma montebellunese: tra queste l'indagine antidroga "Circus" che nel 2017 portò a disarticolare una banda di nordafricani specializzati nello spaccio di hashish, i blitz al parco Manin e alla stazione ferroviaria. Di recente è stata invece scoperta a Trevignano una vera e propria "centrale" per la produzione della marijuana con 1600 piantine sequestrate.

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