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Ampliamento negato: il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Montebelluna

In prima battuta, lo scorso settembre, il Tar aveva accolto il ricorso, ordinando la sospensiva e condannando l’amministrazione al pagamento di 1000 euro

Risale alla fine dello scorso anno l’ordinanza del Consiglio di Stato con cui viene annullata la precedente sospensiva del Tar relativa ad una causa avanzata da due privati nei confronti del Comune di Montebelluna relativamente ad un diniego urbanistico. Si tratta di una vicenda che risale al 2018 quando due privati hanno ricorso al Tar del Veneto contro il Comune di Montebelluna che aveva negato di dare corso ai lavori di ristrutturazione ed ampliamento in un edificio in via Togliatti applicando il cosiddetto Piano Casa.

In prima battuta, lo scorso settembre, il Tar aveva accolto il ricorso, ordinando la sospensiva e condannando l’amministrazione al pagamento di 1000 euro che hanno in seguito comportato una variazione di bilancio discussa ed approvata nel corso dell’ultimo consiglio comunale del 2018. A fronte dell’ordinanza del Tar, il Comune decideva di ricorrere in appello al Consiglio di Stato, supportato in difesa dall’avvocato Rizzardo Del Giudice, chiedendo l’annullamento della sospensiva per una serie di ragioni tra le quali quella per cui l’altezza dell’immobile sarebbe superiore a quella massima ammessa, il mancato rispetto della distanza minima dalla pubblica strada prevista dalla normativa, la carenza di spazi a parcheggio ed il mancato rispetto dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

La richiesta del Comune è stata accolta dal Consiglio di Stato con ordinanza dello scorso dicembre che ha annullato la sospensiva e bloccato il proseguo dei lavori demandando la discussione al Tar durante la prossima udienza prevista per il 24 ottobre.

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