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Male incurabile, morta a 80 anni la zia del sindaco di Vedelago

Iole Andretta è mancata nella mattinata di mercoledì 29 maggio dopo 8 anni passati a lottare contro una malattia che non le ha lasciato scampo. Il ricordo commosso della nipote sindaco

E' mancata all'età di 80 anni, nella mattinata di mercoledì 29 maggio, Iole Andretta dopo una lotta che durava ormai da 8 anni combattuta con le forze che solo una donna che ha visto da piccola una guerra poteva sostenere.

Iole era nata ad Imperia il 14 novembre 1938 perché i genitori, Adele e Luigi Andretta, si erano trasferiti lì per motivi di lavoro. Dopo la guerra, una volta che il padre rientrò, si sono stabilizzati ad Albaredo dove poi è nato anche il fratello Giancarlo, padre del sindaco di Vedelago, Cristina Andretta. Si trasferì poi a Salvatronda quando si sposò con Bruno Favaro e ebbe due figli, Fabio e Nadia, che poi si sposò con Paolo Vigo (Carrozzeria fratelli Vigo di Castelfranco) e la fecero diventare nonna di tre nipoti Filippo (16), Gaia (15) e Adele (8). Iole veniva simpaticamente chiamata il “Gazzettino di Salvatronda” perché era una donna di relazioni. Conosceva tutti e tutto e se si voleva una conferma di una notizia di qualsiasi genere e tipo si chiamava lei. Era così perché voleva bene a tutti e se c'era bisogno, lei era la prima ad intervenire. Ogni giorno con la sua bicicletta andava a trovare il suo amato fratello Giancarlo e la sua cognata Elda e li si fermava a bere il caffè e a parlare per ore e ore, tradizione che portava avanti ancora oggi assieme alle nipoti (figlie di Giancarlo) Catia, Loretta e Cristina.

Non dimenticava mai di fare il giro settimanale presso la famiglia del suo amato Bruno, con il quale ha festeggiato 50 anni di matrimonio lo scorso 19 aprile, in quel di Quinto di Treviso, per salutare cognato e nipoti. Aveva mille amiche, sempre presenti; la sua casa era aperta a tutte le ore, con le quali condivideva il fatto di andare al mercato a Castelfranco Veneto tutti i martedì e venerdì. Era per lei un appuntamento immancabile: non c'è banco di mercato che non la conosca. Insomma una donna che amava stare insieme agli altri, amava vivere e amava il mondo.Ricordava i compleanni e onomastici di tutti e chiamava il festeggiato fin dal mattino, svegliandolo perché la sua telefonata doveva essere la prima. Ricorda Cristina Andretta: «Una grande mamma ed anche una grande Zia. La mitica Zia Iole. E a lei i nipoti e i pronipoti dedicavano canzoni e parodie perché la sua ironia era fantastica e ci faceva sorridere ogni giorno perché, come lei ricordava, la vita è bella e va vissuta appieno. I suoi insegnamenti li terremo sempre cari come il suo ricordo perché sarà incancellabile nei nostri cuori. Sapevo che qualunque cosa facessi, lei lo sapeva e quando ero sui giornali la prima che me lo diceva era proprio lei. Partivo insomma da un audience minimo composto da lei e lo zio. Mi sosteneva e diceva di andare avanti perché i miei sogni ne valevano la pena e, anche se la politica è un ambiente difficile, questo sì, me lo diceva, mi sorreggeva perché continuassi ad impegnarmi per i miei obiettivi. Grazie di cuore per tutta la vita».

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