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Centenario Guglielmo Talamini: paesaggi e volti veneti dalle dolomiti alla pianura

La duplice esposizione sarà inaugurata ad Asolo il 30 giugno e a Pieve di Cadore il 1° luglio, tracciando un percorso artistico ma anche turistico inedito e slow, dalle Dolomiti orientali alle dolci colline trevigiane, percorribile anche sulle due ruote

ASOLO Una mostra che si sviluppa tra il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore (Belluno) e il Museo civico di Asolo, “Guglielmo Talamini, 1918 – 2018: le origini, l’arte, la solitudine tra le Dolomiti e Asolo”, celebra i cent’anni dalla morte di uno dei pittori più rappresentativi del secolo scorso, che entrò a far parte dello scenario dell’arte internazionale esponendo in varie rinomate sedi europee oltre che alla Biennale di Venezia in otto edizioni consecutive. Una speciale bottiglia di Asolo Prosecco Docg dell’Azienda Dal Bello celebra il progetto: sull’etichetta la riproduzione del quadro “Vendemmia asolana”.

Due esposizioni complementari, due luoghi simbolo ed espressione della varietà paesaggistica del Veneto, diventano punto di partenza e punto d’arrivo del percorso artistico e turistico che la Magnifica Comunità di Cadore, Belluno, e il Museo civico di Asolo, Treviso, dedicano ai cento anni dalla scomparsa del pittore Guglielmo Talamini* (Vodo di Cadore, 1867 – Faenza, 1918) con la mostra “Guglielmo Talamini, 1918 – 2018: le origini, l’arte, la solitudine tra le Dolomiti e Asolo”, che inaugurerà sabato 30 giugno alle 17.00 ad Asolo e domenica 1 luglio alle 17.00 al Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore (visitabile in entrambe le località fino a domenica 14 ottobre 2018). Guglielmo Talamini, artista cadorino (conterraneo di Tiziano Vecellio) vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento inseguendo tenacemente la propria vocazione, è considerato il pioniere di una nuova forma d’arte per l’alto Veneto, che vede l’inserimento di nuove forme pittoriche e lo stravolgere degli antichi valori classici. La sua pittura evolve nel corso della sua esistenza dal realismo stringente della ritrattistica ad un evidente classicismo. I due periodi pittorici si legano l’uno in modo più spiccato al Cadore e l’altro ad Asolo, sottolineando come i due “luoghi del cuore” di Talamini abbiano influenzato il suo sguardo e il suo stile: per questo sono state scelte come opere simbolo della duplice esposizione “Notturno di Borca di Cadore” (primi anni del Novecento) per Pieve di Cadore e “Vendemmia asolana” (1914), la sua opera grande, per Asolo. 

Le due mostre. L’esposizione di Pieve di Cadore, allestita nel Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore che dal 1931 ospitò la Pinacoteca Talamini (il più antico museo di arte contemporanea del Cadore), sarà incentrata sulla riscoperta delle origini cadorine e montane del pittore, che rappresenta il pioniere dell’arte del Novecento nell’alta provincia di Belluno. Egli è testimone e narratore dei paesaggi e dei volti della gente cadorina della fine dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento e l’esposizione di Pieve permetterà al visitatore di conoscere i volti e gli spaccati di vita rurale del primo Novecento, in un’analisi completa dell’opera di ricerca sul paesaggio delle Dolomiti venete. Talamini racconta la sua terra natia immortalandone i paesaggi e soprattutto le genti, indagando sui volti segnati dal tempo e dai sentimenti; i suoi ritratti sono particolarmente intensi, in essi riesce a cogliere le sfumature degli sguardi e a intravvedere i pensieri di cui gli occhi sono specchio. L’esposizione si svilupperà seguendo due grandi tematiche: “Il Cadore, la famiglia, la sua gente” e “Il paesaggio dolomitico”. Inoltre, come ha specificato Massimo De Grassi, docente dell’Università di Trieste che ha curato il catalogo della mostra, “Nei quadri esposti a Pieve di Cadore sono condensate tutte le tecniche sperimentate da Talamini: egli spaziò infatti senza condizionamenti di mercato. Particolare è ad esempio la tecnica della velatura a pastello”.

“E’ stata una grande intuizione – ha sottolineato Renzo Bortolot, presidente della Magnifica Comunità di Cadore – organizzare questa iniziativa per il centenario dell’apprezzato pittore originario di Vodo di Cadore e siamo felici si sia rinnovata in questa occasione la collaborazione con Asolo, che già si era rivelata molto positiva nel 2002, quando fu organizzata la prima mostra antologica dedicata a Talamini”. A Vodo di Cadore, inoltre, sarà possibile visitare la seicentesca casa di famiglia di Talamini, dove egli nacque, costruita in muratura di sasso e composta dai tradizionali ambienti delle storiche abitazioni del territorio: la loda (spazio di collegamento tra gli ambienti principali), la legnaia, la stalla, il larin (grande camino sacro ai Lari, gli spiriti del focolare).

L’esposizione di Asolo sarà incentrata sulla ricostruzione storico - artistica attorno all’opera simbolo del periodo asolano, “La vendemmia asolana”, una tela di grandi dimensioni in cui è sintetizzata l’intera parabola artistica del pittore: dalla ricerca condotta sul paesaggio, realizzato con sfumature di colore, allo studio della dimensione rurale e contadina, che pian piano stava scomparendo, all’inserimento del divino attraverso la rilettura della mitologia classica. Partendo dall’opera sarà possibile ripercorrere lo studio sulla figura e sul paesaggio, passando dai volti degli abitanti di Asolo all’analisi della luce della natura, dalle sperimentazioni audaci influenzate dalle avanguardie di primo Novecento alla riscoperta della figura classica, tratta dal repertorio delle muse mitologiche. La mostra asolana approfondirà quattro filoni tematici: “Guglielmo Talamini e Asolo”, “La vendemmia asolana e il tema delle muse”, “La luce della natura” e “Sperimentazioni”.

La duplice mostra non costituisce solo l’occasione per approfondire la conoscenza dell’arte veneta del Novecento e per scoprire la pittura di uno dei suoi protagonisti, essa rappresenta anche un progetto di promozione del territorio, condivisa anche dalle varie associazioni di categoria delle due aree coinvolte, che si pone l’obiettivo di collegare la realtà culturale e paesaggistica della montagna e quella della pianura. “Dolomiti - colline asolane potrebbe essere un nuovo brand turistico, – ha commentato Mauro Migliorini, sindaco del Comune di Asolo – questa duplice mostra ci permette di riscoprire tale legame attraverso la figura e l’opera di Talamini, pittore un po’ dimenticato che ci regala uno sguardo nuovo e coinvolgente su Asolo”. Al progetto è dedicata anche una speciale bottiglia di Asolo Prosecco Docg della Azienda Agricola Dal Bello di Asolo, che riproduce nell’etichetta il quadro “Vendemmia asolana”.

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