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Oras di Motta, inaugurato il primo simulatore di vela per pazienti paraplegici e tetraplegici

Oggi il taglio del nastro di una realtà che negli ultimi 2 anni ha seguito con successo il recupero di oltre 200 soggetti colpiti da infezioni acute da Covid-19, diventando un punto di riferimento nazionale in materia

L’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione (ORAS) di Motta di Livenza e l’Associazione “Lo Spirito di Stella” danno vita a VELA 4 ALL, una iniziativa comune volta ad avvicinare allo sport della vela le persone con paraplegia o tetraplegia. ORAS è la struttura di eccellenza del Sistema Sanitario regionale, specializzato nella riabilitazione cardiologica, pneumologica e neuro-muscolare. Particolarmente apprezzato per il suo approccio multidisciplinare, ORAS costruisce percorsi riabilitativi personalizzati per ogni paziente. Negli ultimi 2 anni ha seguito con successo il recupero di oltre 200 soggetti colpiti da infezioni acute da Covid-19, diventando un punto di riferimento nazionale in materia.

Nell’ambito del progetto VELA 4 ALL, gli allievi riceveranno nell’ambiente protetto di ORAS una formazione teorica completa, per poi apprendere le tecniche di conduzione dell’imbarcazione a vela, grazie a sedute di allenamento su di un’imbarcazione della classe Hansa installata su una base mobile (simulatore) e un apparecchio che crea il vento. Dopo circa un mese di training all’interno dell’ospedale, per gli allievi sarà possibile anche la prima uscita in acque libere, per condurre autonomamente una barca a vela classe Hansa, una tipologia di imbarcazione inclusiva progettata e sviluppata da Andrea Stella, Erwin Linthout e altri sodali.

Il progetto VELA 4 ALL rientra nei fini istituzionali di ORAS, che persegue il miglioramento della condizione di vita delle persone con paraplegia o tetraplegia, per un completo inserimento familiare e sociale. L’associazione “Lo spirito di Stella”, nata nel 2003 per volontà del velista e armatore paraplegico Andrea Stella, ha tra i suoi scopi cardine proprio quello di includere le persone con disabilità nello sport velistico.«Dalla comune visione tra ORAS e l’Associazione “Lo Spirito di Stella”, è nata l’iniziativa VELA 4 ALL – spiega il presidente di ORAS prof. Paolo Pauletto - Il progetto è il coronamento di un sogno: permettere anche alle persone con una grave disabilità di navigare in autonomia. Siamo convinti che questo lavoro possa rappresentare una tappa fondamentale nella direzione della piena consapevolezza di sé da parte del paziente, avviando un percorso di autorealizzazione nella disabilità. Come spesso insegna il dott. Cerrel Bazo, responsabile dell’U.O. di Recupero e Riabilitazione Funzionale – Unità Spinale in ORAS, la riabilitazione qui coinvolge tre domini: quello della stabilità clinica, quello psico-comportamentale e il dominio della socialità; proprio in questi due ultimi ambiti si inserisce il progetto VELA 4 ALL, che offre esperienze comunitarie e una prospettiva positiva anche dopo la dimissione. Per questo abbiamo messo in sinergia le competenze veliche con quelle mediche: il target di pazienti cui ci rivolgiamo, infatti, richiede un lavoro preparatorio in un ambiente protetto molto complesso, che ORAS è in grado di offrire».

Foto Hansa 1-2

I PARTNER DI PROGETTO

Il progetto VELA 4 ALL è realizzato con il patrocinio della Regione Veneto e del Comune di Motta di Livenza, e si avvale operativamente della collaborazione di due partner tecnici fondamentali: la società Upsail, che mette a disposizione l’imbarcazione Hansa Liberty e tutta la sua expertise per realizzare comandi personalizzati sulle specifiche esigenze di ogni paziente, e la Lega Navale Italiana, che fornisce il simulatore e gli istruttori velici della sezione di Trieste.

LO SPIRITO DI STELLA

Nell’agosto del 2000, mentre era in vacanza a Miami, il giovane thienese Andrea Stella, fresco di laurea in giurisprudenza, rimase suo malgrado coinvolto in una sparatoria, perdendo l’uso delle gambe. Spronato dal padre, Andrea decise di reagire riavvicinandosi alla sua prima passione: la vela. Allora non esistevano tuttavia imbarcazioni inclusive, completamente adatte alle persone con disabilità: fu così che si avventurò nella co-progettazione de Lo Spirito di Stella, un catamarano rivoluzionario, senza barriere architettoniche, con maggiore spazio, comfort e stabilità: un ambiente ottimale per ospitare persone in carrozzina. La prima navigazione oceanica è datata 2004: lo Spirito di Stella attraversò l’Atlantico “Back to USA”, con un equipaggio composto da persone con disabilità e da velisti del calibro di Giovanni Soldini e Mauro Pelaschier.

Da allora, l’omonima associazione ONLUS si è impegnata in campagne di sensibilizzazione verso il problema delle barriere architettoniche in ogni ambito, dando vita a iniziative volte a favorire l’inserimento delle persone con disabilità nella società. A partire dal 2011, lo Spirito di Stella ha organizzato i primi sailing campus per le persone con disabilità: dei corsi di vela di quattro giorni con imbarcazioni classe Hansa, in sinergia con le associazioni locali. Degna di menzione anche l’impresa WoW (Wheels on the Waves, 2013), quando lo Spirito di Stella attraversò nuovamente l’Oceano per portare da New York a Papa Francesco la Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità.

«Il mare è un ambiente libero e senza barriere: navigando puoi dimenticarti della sedia a rotelle, tornare a un grande senso di normalità - racconta Andrea Stella – Amo ripetere spesso che per una persona con disabilità è più facile oggi attraversare l’Oceano in barca a vela che una città italiana in autobus. Vivere la barca può rivelarsi un’esperienza profondamente sociale: ognuno ha il suo compito e il suo spazio, gli obiettivi sono condivisi ma lo sono anche le regole da osservare, per la buona convivenza. Il tempo del mare offre spontaneamente momenti di dialogo, e tutti sappiamo come confrontarsi con gli altri possa risultare molto importante per chi è appena stato colpito da un radicale cambiamento delle condizioni di vita. Sono entusiasta di portare lo Spirito di Stella ai pazienti in riabilitazione in ORAS, con il supporto di un’equipe medica multidisciplinare completa e di partner tecnici di straordinario valore. Credo che possiamo restituire insieme nuove prospettive di vita ai nostri prossimi allievi e alle loro famiglie».

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