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Attualità Montebelluna / Via Gazie

Male incurabile, il sorriso di Natalino Comin si spegne a 55 anni

Montebelluna in lutto per la scomparsa dell'ex buttafuori, tra i fondatori del Bioparco Noè. La scoperta della malattia un mese fa. Lascia la figlia Giulia e la moglie Cinzia. Gli amici: «Non dovevi andartene così in fretta»

«Ci sono notizie che non vorresti mai sentire, che non vorresti mai dare, ma la vita è anche questo: Natalino Comin è nel paradiso di Cantore. Come dicono gli alpini, è andato avanti». Montebelluna piange in queste ore la scomparsa dell'ex buttafuori diventato giardiniere. Un "gigante buono" dal cuore d'oro.

Natalino Comin era conosciutissimo a Montebelluna dove aveva vissuto da sempre. Negli ultimi anni, invece, si era trasferito a Trevignano. A strapparlo all'affetto dei suoi cari una malattia incurabile scoperta solo un mese fa e contro cui ogni terapia si è rivelata inutile. Ricoverato in ospedale, le sue condizioni di salute si sono aggravate nella notte tra Pasqua e Pasquetta. Martedì 19 aprile, nella notte, il decesso che ha lasciato senza parole familiari, amici e conoscenti. A piangerlo in particolare la figlia Giulia e la moglie Cinzia, sposata in seconde nozze. Per anni addetto alla sicurezza nelle discoteche della Marca, Natalino si era reinventato nel segno della sua grande passione per la natura e gli animali. Giardiniere di professione, era un collaboratore del Consorzio del Bosco Montello, e a lui si deve la realizzazione del Bioparco Noè in via Gazie a Montebelluna. Amava piantare piante nel parco ed era sempre in prima linea nelle attività del Consorzio. Fisico possente e tatuaggi nascondevano un cuore d'oro sempre pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno. Decine i messaggi di cordoglio pubblicati da amici e conoscenti: «Non dovevi andartene così in fretta, avevamo ancora tante cose da fare assieme - si legge in uno di questi -. Volevo dirti che ieri io ho visto che sono spuntate le querce che avevi piantato in autunno. Le vedrai crescere da lassù».

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Si aggiungono al cordoglio i sindaci dei Comuni di Montebelluna, Volpago del Montello, Giavera, Nervesa, Crocetta e Trevignano, oltre al Cda e il direttore del Consorzio del bosco Montello. La moglie Cinzia ha voluto dare questa semplice dedica a Natalino, poche parole ma dense di affetto: «Amo la tua anima». Il funerale sarà celebrato venerdì alle 15 presso il Duomo di Montebelluna. Il Rosario è previsto alle 18 di giovedì sera, sempre al Duomo.

Il cordoglio dell’amministrazione comunale

Comin era presidente dell’associazione Fare Natura Onlus, punto di riferimento di molte iniziative di riforestazione e recupero ambientale in città ed in tutto il comprensorio montebellunese. Grazie a Comin e ai volontari dell’associazione Fare Natura Onlus negli ultimi anni decine e decine di nuovi alberi “mangiapolveri” sono stati donati e piantati in molte zone della città. Lo scorso anno era stato tra i promotori dell’operazione che aveva portato sei imprenditori montebellunesi a donare a Fare Natura Onlus un’area verde sulla Feltrina per farne una nursery delle piante ”mangiasmog”. Tra le ultime missioni, in accordo con il Consorzio Bosco del Montello e assieme ai volontari di fare Natura Onlus, la pulizia ed il popolamento arboreo della Tradotta, il percorso storico-naturalistico recentemente riqualificato ma anche le attività di educazione ambientale con i più piccoli durante la prima giornata ecologica a fine febbraio.

Il sindaco Adalberto Bordin lo ha ricordato con queste parole: «Oggi è un giorno molto triste. La scomparsa di Natalino Comin suscita un grande vuoto e un enorme dispiacere. Qualche giorno fa avevo avuto modo di andarlo a trovare in ospedale assieme a Levis Martin. In quell’occasione ancora una volta ha dato dimostrazione del suo grande carisma, il suo essere persona tenace, altruista e appassionata. Nutrivo la speranza che avrebbe recuperato e che presto sarebbe tornato a fare, con il suo entusiasmo, quello che amava: prendersi cura del nostro territorio. Purtroppo, non è stato così ed ora non possiamo che piangerlo e onorarlo per tanto ha fatto per la nostra comunità ed il territorio. La sua scomparsa mi addolora personalmente perché lo ritenevo un amico, ma anche sotto il profilo istituzionale in quanto sindaco di una città che deve molto a Comin per le innumerevoli iniziative e progetti portati avanti nel segno dell’ambiente e per la sua instancabile disponibilità. Ci mancherà il suo modo di fare concreto, diretto e collaborativo che ha contribuito enormemente a rendere Montebelluna una città più verde e più pulita. Condoglianze alla moglie, alla figlia, ai familiari e a tutti i volontari dell’associazione Fare Natura Onlus di cui è stato punto di riferimento».

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