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A Montebelluna nasce un network per valorizzare i luoghi della Grande Guerra

Importante incontro mercoledì 6 febbraio al Meve di Montebelluna tra gli assessori regionali Corazzari e Caner e i sindaci delle città al fronte. Trovata l'intesa tra le parti

Mercoledì 6 febbraio si è tenuto in Villa Pisani, sede del Meve a Montebelluna, un incontro convocato dal sindaco, Marzio Favero, in accordo con l’assessore regionale alla cultura, Cristiano Corazzari, l’assessore regionale al turismo, Federico Caner, entrambi o presenti, con al seguito la dirigente Fausta Bressani, sul tema della costituzione di un network permanente di carattere culturale e turistico sul tema della valorizzazione dei luoghi della Grande Guerra.

Il network è costituito dalle città che all’epoca si trovarono al fronte. Erano presenti i sindaci di Asiago, di Bassano del Grappa, di Castelfranco Veneto, di Cavallino Treporti, di Feltre, di San Donà di Piave, di Treviso, di Vittorio Veneto, oltre che l’assessore alla cultura di Montebelluna, Debora Varaschin e la direttrice del Meve, Monica Celi. Si sono scusati per l’assenza dovuta ad imprevisti il sindaco di Cortina, quello di Conegliano e quello di Jesolo che però hanno già preannunciato il loro interesse a far parte del progetto Di che iniziativa si tratta? La risposta è molto semplice ma non scontata. Fin dall’avvio dell’attività del Comitato regionale per il Centenario della Grande Guerra si era previsto che il 2018 non fosse l’anno conclusivo delle attività, bensì l’anno di inizio di un processo di costruzione di un prodotto territoriale, di carattere culturale e turistico di livello nazionale ed internazionale. Un progetto per il quale la Regione Veneto ha investito oltre 22 milioni di euro. All’inizio il network avrebbe dovuto essere costituito dalla Regione assieme alle province. Purtroppo, le riforme succedutesi negli ultimi anni hanno tolto alle province le competenze in termini di cultura e turismo.

Di qui l’esigenza di creare un network diverso. E la soluzione concordata tra Marzio Favero e gli assessori regionali è stata quella di attivare una rete della città che all’epoca si trovarono d essere a ridosso o addirittura attraversate dai fronti di combattimento, ognuna delle quali avrà il compito di fungere da riferimento per i Comuni contermini cointeressati all’argomento. Questi gli obiettivi del progetto: garantire un coordinamento scientifico di qualità, condividere la comunicazione con un materiale cartaceo unitario e un portale internet, garantire un’offerta promo commerciale unitaria nelle borse e nelle fiere del turismo mettendo in rete le Ogd cioè le Organizzazioni di Gestione della Destinazione e i Consorzi turistici sulla scorta di analoghi modelli operativi attuati con successo nel Nord Europa e coniugare l’offerta della memoria storico con gli altri valori storici, economici e culturali espressi dai territori. L’esito dell’incontro è stato una fumata bianca. Il progetto di costituzione di un network permanente ha trovato la convinta approvazione da parte di tutti gli interlocutori. Già nelle prossime settimane si provvederà a predisporre un Protocollo di lavoro comune da condividere tra i diversi territori. Si tratta di una sfida tanto più pregnante oggi in un frangeste storico in cui si sta riflettendo sul futuro dell’Unione europea che, non va dimenticato, nacque come progetto nel 1945-46 dopo le devastazioni prodotte dal Primo e dal secondo conflitto mondiale. Non si tratta quindi di un progetto di carattere retrospettivo né tanto meno celebrativo, quanto di una proposta culturale profondamente connessa ai processi storici attualmente in corso. Si inaugura così la “fase due” che chiude il ciclo delle commemorazioni per passare a quella della valorizzazione dei luoghi che furono teatro della Grande Guerra.

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