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La Nostra Famiglia, gli alpini donano un letto per la riabilitazione

La nuova attrezzatura, donata dal Gruppo Città “M.d.A. O. Battistuzzi”, sarà destinata al Presidio di Pieve di Soligo

Gli Alpini del Gruppo Città “M.d.A. O. Battistuzzi”  si sono dati appuntamento martedì 14 dicembre presso il Presidio de “La Nostra Famiglia” di Conegliano per donare un nuovo letto Bobath, una attrezzatura specifica per la riabilitazione. L’impegno assunto dagli Alpini con l’originale “Marcia di Primavera 2021 - un The solidale”  edizione ridotta per la pandemia, ha contribuito alla donazione. Infatti questa nuova attrezzatura sarà destinata al Presidio di Pieve di Soligo con l’allestimento di nuove postazioni per la riabilitazione aumentando gli spazi a disposizione dell’utenza.

La delegazione guidata dal Capogruppo Silvano Armellin, raccogliendo l’appello de “La Nostra Famiglia”, ha consegnato al presidio, rappresentato da Manuela Nascimben, direttore di Polo un nuovo letto bobath, necessario per poter garantire i servizi in sicurezza. In questo periodo si è provveduto ad aumentare gli spazi per la fisioterapia modificando gli accessi e l’uso degli spazi con la necessità di nuovo materiale ed in particolare di nuovi letti bobath. La dott.ssa Nascimben nel suo saluto iniziale ha voluto ricordare il lungo rapporto di amicizia che lega gli Alpini all’Associazione La Nostra Famiglia, ha spiegato come i servizi in questo periodo, ma ormai da quasi due anni, siano stati modificati per fronteggiare la pandemia e quanto provvidenziale sia stato questo contributo per migliorare le attività.

Come ha affermato Armellin: “Lo facciamo per i vostri, i nostri bambini, è un piccolo aiuto donato con l’entusiasmo che ci caratterizza che vuole essere il segno distintivo della nostra azione, nel ricordo e nell’esempio dei nostri alpini andati avanti”. La presenza del dott. Paolo Boscarato, fisioterapista e responsabile del Centro Ausili ha permesso di conoscere l’utilità della nuova attrezzatura e come, attraverso le sue caratteristiche, permetta sia al bambino che all’operatore di partecipare e gestire in modo corretto la seduta riabilitativa.

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