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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nuovo Decreto Draghi: «Fino al 30 aprile niente zone gialle»

Dal 7 aprile riaprono le scuole in presenza fino alla prima media, anche nelle regioni in zona rossa. Nuova norma contro gli operatori sanitari che non si vaccineranno

Scuole aperte anche in zona rossa fino alla prima media dopo Pasqua: è la principale novità del nuovo decreto legge con le misure anti covid che entreranno in vigore dopo Pasqua, da mercoledì 7 aprile. Ne ha parlato venerdì 26 marzo il premier Mario Draghi in conferenza stampa, dopo la cabina di regia con i ministri. Il decreto legge con le nuove misure arriverà in Consiglio dei ministri nei primi giorni della prossima settimana, probabilmente già martedì 30 marzo.

Le nuove misure dal 7 aprile

La strategia del governo per affrontare la terza ondata nelle prossime settimane ha visto confrontarsi linee molto diverse all'interno dell'esecutivo di Draghi. La maggioranza è risultata spaccata tra rigoristi e aperturisti, ma il decreto legge di Draghi è condizionato anche dai numeri dell'emergenza, ancora oggi drammatici. Ieri il bollettino della Protezione civile ha registrato quasi 24mila nuovi casi e altri 460 morti, ma l'Rt nazionale è in calo: in questa settimana è a 1.08, mentre la scorsa era a 1.16. Numeri ancora molto alti che condizionano le ipotesi di riaperture dopo Pasqua, alla scadenza del provvedimento ora in vigore, il 6 aprile.

Draghi ha annunciato che arriverà una norma sugli operatori sanitari che non vogliono vaccinarsi: «Il Governo intende intervenire, non va assolutamente bene che operatori non vaccinati siano a rapporto con malati. La ministra Cartabia sta preparando un provvedimento a riguardo". Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato che il provvedimento "è al vaglio ma l'adesione del personale sanitario è rilevante, noi interverremo su una quota residuale».

Zona rossa dopo Pasqua

Per il decreto in vigore dal 7 aprile, i ministri che sostengono la linea del rigore hanno chiesto ancora un mese di divieti, eliminando la zona gialla fino al 30 aprile. Le norme in vigore prevedono che si resti almeno 14 giorni in un colore prima di poter rientrare in quello con meno restrizioni. Il Veneto inizierà lunedì la sua terza settimana in zona rossa ma potrebbe rischiare di rimanere in rosso anche dopo Pasqua, almeno fino al 13 aprile (un martedì). Il Veneto è tra le regioni con un’incidenza superiore ai 250 casi per 100mila abitanti, che appunto le colloca ancora nello scenario con più restrizioni insieme a: Friuli (410), Piemonte (354), Emilia Romagna (351), Lombardia (293), Puglia (292), Valle d’Aosta (291), Marche (284), Trento (279), Veneto (254). Nel punto stampa di oggi Zaia ha detto che venerdì prossimo chiederà al Ministero della Salute una nuova valutazione nella speranza di poter tornare almeno zona arancione dal 7 aprile.

La conferenza stampa di Draghi

Scuole in zona rossa fino alla prima media

Ritorno in classe in presenza fino alla prima media anche in zona rossa, confermato dal premier Draghi: con il nuovo decreto che entrerà in vigore dopo il 6 aprile (data di scadenza di quello attuale), asili nido, elementari e prima media potranno ripartire dopo le festività di Pasqua. "Il ministro Bianchi sta lavorando sulla riapertura, in alcuni casi sarà possibile effettuare anche test su studenti e docenti - ha detto Draghi -. C'è stata una diminuzione del tasso di crescita dei contagi, anche se il resto della situazione rimane preoccupante. Aprire ulteriormente aumenta i contagi. Aprire fino alla prima media non è di per sé fonte di contagio, più si alza l'età più aumentano i casi». «Le misure che abbiamo adottato nelle ultime settimane - ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza - ci hanno permesso di vedere dei miglioramenti, sia nell'Rt, sceso a 1.08 rispetto all'1.16 della scorsa settimana, sia nel tasso di incidenza. Ci possiamo consentire una scelta per dare un segnale a un pezzo strategico e decisivo della nostra società. In cabina di regia abbiamo deciso di dare questo tesoretto alla scuola».

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