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Mogliano ricorda Giuseppe Berto a quarant'anni dalla sua scomparsa

Nel quarantesimo anniversario della morte, la città natale dello scrittore moglianese lo ricorda con un ricco programma di iniziative ed eventi che andrà dal 22 al 30 ottobre

Nell'anno in cui ricorre il quarantesimo della scomparsa del celebre scrittore moglianese, che si spense il 1 novembre, La gloria occupa un ruolo di rilievo nel programma delle celebrazioni che la  sua città natale dedica allo scrittore moglianese. Il programma di iniziative che si svolgeranno dal 22 al 30 ottobre è promosso dall'amministrazione comunale insieme all'associazione Culturale Giuseppe Berto, al Liceo Statale “Giuseppe Berto”, all'università della terza età Unitre e al Cinema Teatro Busan. 

«Questo anniversario è per noi occasione di lasciare un segno concreto nei luoghi della nostra città che furono i luoghi di Giuseppe Berto, perché sia patrimonio di tutti noi e di coloro che nel suo nome e nella passione per le sue opere vorranno venire a Mogliano a capire qualcosa di più del nostro grande scrittore. Questo scopo hanno i cartigli, le iscrizioni che apporremo nei luoghi che ancora rimangono o che furono e non sono più come allora, di cui si trova citazione nelle opere di Berto, o rimasti nella memoria e nella testimonianza. Il primo passo di un percorso di valorizzazione di Giuseppe Berto che intendiamo portare avanti negli anni futuri», commentano il sindaco di Mogliano Carola Arena e l’assessore alla cultura, Ferdinando Minello. Il posizionamento di undici cartigli e il loro ideale scoprimento darà il via alla settimana di celebrazioni per questo quarantesimo anniversario della scomparsa dello scrittore moglianese. Lunedì mattina (22 ottobre), con partenza alle 11.00 dal Municipio, Amministrazione comunale, Associazione Berto, Unitre con gli studenti del Liceo Berto, presente anche Antonia Berto, figlia di Giuseppe, percorreranno le tappe principali di questo percorso, con letture da parte degli studenti, dei brani tratti dalle opere. I cartigli saranno posizionati in Municipio, al Cimitero, lungo il Terraglio (“il mio paese è una strada”), dove c’era il Bar Venezia, dove si trovava il negozio di cappelli del padre, in Piazza Duca d’Aosta (fermata del tram), in via XXVIII aprile, dove c’era la casa natale di Berto e anche la fabbrica del pepe, al Collegio Astori, dove Berto studiò, a Marocco presso l’Hotel dei Dogi, ora Villa Marcello Giustinian, e in Villa Benetton, l’artista del ferro che fu amico di Berto e dove si sono svolte numerose edizioni delle finali del Premio Berto.

Un dodicesimo cartiglio sarà donato alla città di Ricadi, definita da Berto “città bella dove vivere e dove morire”, dove effettivamente Berto visse gli ultimi anni della sua vita e dov'è sepolto. Una relazione, quella tra Mogliano e Ricadi, sviluppatasi per decenni nel nome dello scrittore nella collaborazione per la gestione del Premio Berto, ospitato dal 1988, e proprio in questi giorni suggellata da un gemellaggio che è stato sancito dalle delibere dei rispettivi Consigli comunali. Martedì (23 ottobre) un vincitore del Premio Berto, ora affermato scrittore, Giuseppe Lupo, conduce un incontro con i tre ultimi vincitori del Premio, Sergio Baratto, Giulia Caminito e Francesco Targhetta (alle 17.00, Sala Don Bosco del Collegio Astori). Anche il teatro parlerà di Berto, con una rappresentazione (venerdì 26 ottobre ore 21.00) dedicata al suo ultimo libro, “La Gloria”, di cui in prima assoluta nazionale sarà presentato un adattamento drammaturgico curato da Nicola De Cilia, prodotto dal Teatro Busan di Mogliano Veneto, con l’interpretazione di Alberto Fasoli e la regia di Giuseppe Emiliani (ingresso 18 euro, ridotti 16 euro). Infine si chiuderà col cinema, altro territorio nel quale Berto si cimentò come sceneggiatore, e che dalle opere di Berto trasse spunto per alcune importanti pellicole. Martedì 30 ottobre alle 20.30, al Cinema Teatro Busan, sarà proiettato (ingresso libero) il Film “Il cielo è rosso”, di Claudio Gora, tratto dal romanzo omonimo di Berto, con presentazione a cura di Nicola De Cilia e letture a cura degli studenti del biennio del Liceo Giuseppe Berto.

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