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Storico trapianto a Padova: da un cuore fermo da 20 minuti a un paziente in attesa da anni

L'intervento che è stato eseguito nell'Azienda ospedaliera di Padova, il paziente ricevente è un uomo di Treviso, che sta bene: «Per primi al mondo - ha dichiarato un raggiante professor Gerosa - abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto un cuore che ha cessato ogni attività da 20 minuti»

«Abbiamo capovolto un paradigma, che non si potesse fare». Tradisce entusiasmo a ogni frase il cardiologo Gino Gerosa, spiegando cosa sono stati di fare, lui e il suo staff insieme a quello del professor Paolo Zanatta, direttore Uocc anestesia e rianimazione della Ulss 2 di Treviso e tanti altri professionisti dell'azienda ospedaliera di Padova.

Un trapianto di cuore che permetterà a un uomo in attesa da anni di poter finalmente riprendere la sua vita. Sembrava che un cuore adatto a lui non si riuscisse a trovare, invece la sorte e la scienza gli sono andate incontro. Una premessa importante è che la legge italiana impone che si attendano 20 minuti della residua attività del cervello, fino al suo spegnimento, prima di potere procedere con l'espianto del cuore da un cadavere. Per questo la comunità scientifica internazionale ha sempre ragionato secondo il paradigma a cui si riferisce il professor Gerosa e quindi, da fuori però, si è sempre pensato che in Italia non si potesse fare. Questo perché è il paese che impone più minuti se pensiamo che per gli australiani, ad esempio, ne bastano solo 2. Per questo l'intervento di trapianto eseguito giusto pochi giorni fa, l'11 maggio, rappresenta un momento importante per la scienza, non solo per il paziente che ne ha beneficiato e che, come è stato sottolineato durante la conferenza stampa tenutasi in Azienda Ospedaliera in via Giustiniani a Padova, sta bene.

«Va ringraziato il donatore e la sua famiglia», ha detto il Presidente Luca Zaia, annunciando questo che è un intervento unico in Italia ma che appunto segna un punto di passaggio per la letteratura scientifica riguardo i trapianti. «E' un giorno che ci riporta al passato, una data che non potrò mai scordare, l'11 maggio 2023. Io la paragono al 14 novembre 1985 con il primo trapianto effettuato dal professor Gallucci». Anche in questo come in quel caso l'intervento è stato eseguito nell'Azienda ospedaliera di Padova mentre il paziente donatore è un uomo di Treviso: «Per primi al mondo - ha dichiarato un raggiante professor Gino Gerosa - abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto un cuore che ha cessato ogni attività da 20 minuti».

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