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Demolita vecchia abitazione, distrutta colonia di rondoni: denuncia alla Procura di Oipa e Lipu

Nidificavano in via Montello, in località Sovernigo a Paese. Le associazioni animaliste avevano già avvisato i responsabili dei lavori nel maggio 2021. Era stato proposto ai proprietari di mettere delle cassette-nido artificiali sulla nuova costruzione, senza però ottenere risultati

Distruzione di nidi e uccisione di fauna selvatica protetta. Questi i reati per cui le associazioni animaliste Lipu e Oipa, attraverso i propri legali, presenteranno nei prossimi giorni una denuncia alla Procura di Treviso per la distruzione di un'abitazione disabitata in via Montello, in località Sovernigo di Paese, che ha portato ad eliminare una intera colonia di Rondoni, presente in quella zona da diverse decine di anni. I responsabili dei lavori erano stati avvisati ancora a maggio del 2021 dalle associazioni animaliste. Si tratta di una specie migratrice che passa tutta la sua vita in volo, anche quando dorme, a parte quando si riproduce. Lo scorso anno, a maggio,  la Sezione di Treviso della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli aveva anche scritto al Comune di Paese e al committente chiedendo di evitare di demolire la costruzione nel periodo maggio/luglio, periodo di riproduzione di questa specie minacciata a livello globale. La Lipu aveva anche preso contatti diretti con i responsabili dei lavori spiegando l’importanza di questo sito e proponendo di mettere delle cassette nido artificiali sulla nuova costruzione.

La demolizione dell'abitazione e la fine della colonia

In questi giorni alcuni soci LIPU stavano monitorando il sito di nidificazione dei rondoni preoccupati di una imminente demolizione del fabbricato con l’intento nella malaugurata ipotesi dell’inizio lavori almeno di salvare i nidiacei da allevare poi a mano presso il Cras, il Centro Recupero Fauna Selvatica di Treviso, tra questi anche il consigliere regionale Andrea Zanoni. L’altro giorno, in un periodo delicatissimo per questa specie dato che ha già le nidiate con i piccoli nati da una o due settimane, è accaduto il peggio. Gli operai hanno demolito l’abitazione; purtroppo al Centro Recupero Fauna Selvatica della Provincia di Treviso nessuno da Paese si è fatto vivo per consegnare i piccoli nati. La scena che si è presentata ai passanti è stata veramente angosciante con una quindicina di adulti che continuavano a volteggiare con l’imbeccata sul sito della casa demolita. «Bastava che la ditta ad aprile togliesse i coppi della vecchia abitazione, così la colonia in arrivo dall’Africa avrebbe potuto trovare un sito alternativo, e cominciare la riproduzione -scrivono in un comunicato le associazioni- Evidentemente a questi signori nulla importa di un patrimonio di biodiversità unico al mondo, non possono nemmeno dire che non sapevano nulla perché avevano ricevuto una lettera dalla Lipu dove si spiegava come evitare il peggio e le leggi a tutela della specie».

Una specie a rischio

Il Rondone è una specie in diminuzione in tutta Europa, è protetta dalla Direttiva Ue Uccelli e dalla legge 157/1992. E’ una specie migratrice transahariana e ogni anno migra attraverso i due continenti, ad aprile arriva da noi per riprodursi tra maggio e luglio, per ritornare in Africa in agosto. La L.157/1992  vieta  il “… distruggere o danneggiare deliberatamente nidi e uova, nonché disturbare deliberatamente le specie protette di uccelli….”. La stessa legge all’articolo 30 prevede sanzioni penali (trattasi di reato) per chi distrugge i nidi degli uccelli e i piccoli.

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