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Treviso piange la scomparsa del primario Paolo Demattè

Tra quattro mesi avrebbe compiuto 90 anni. A capo del reparto di Medicina d'urgenza al Ca' Foncello per 28 anni, è stato tra i fondatori degli Scout trevigiani e membro attivo in politica

Treviso piange la scomparsa del primario Paolo Demattè. L'ex primario del reparto di "Medicina d'urgenza" al Ca' Foncello di Treviso, è mancato all'affetto dei suoi cari martedì 9 marzo, nel quartiere di Sant'Antonino doveva viveva insieme alla moglie.

Come riportato da "La Tribuna di Treviso", Demattè avrebbe compiuto 90 anni tra soli quattro mesi ma aveva già capito che le sue precarie condizioni di salute non gli avrebbero permesso di festeggiare il compleanno. La sua carriera di primario era iniziata all'ex ospedale "Guicciardini" di Valdobbiadene. Due anni di lavoro prima di approdare al Ca' Foncello di Treviso dove, per 28 anni, è rimasto alla guida del reparto di "Medicina d'urgenza" entrando di diritto nella storia dell'ospedale trevigiano. Dopo 41 anni di lavoro negli ospedali della Marca, era andato in pensione nel 1998. Tra i primi sostenitori di Romano Prodi, Demattè era entrato in politica referente provinciale dei Democratici, vicino al partito "La Margherita" di Francesco Rutelli e, nel 2003, a capo della lista Campagner in lizza alle elezioni comunali di Treviso vinte dal sindaco Gobbo. Da giovane, insieme al fratello Enzo, era stato tra i fondatori degli Scout trevigiani. La famiglia, di origini trentine, gli aveva trasmesso l'amore per la montagna. La notizia della sua scomparsa ha fatto in poche ore il giro della città suscitando grande cordoglio nelle tante persone che l'avevano conosciuto. Il dottor Demattè lascia la moglie Clotilde e i figli Stefano, Luca e Laura. I funerali sabato 13 marzo, alle ore 10.45, nella parrocchia di San Zeno a Treviso.

Il cordoglio di Giovanni Manildo

L'ex sindaco di Treviso ha voluto ricordarlo con queste parole: «Ho appreso questa mattina la notizia della scomparsa del carissimo Paolo Dematté. Un grandissimo uomo, di grandi ideali e spiritualità ma anche di grande concretezza. Uno scout vero, profondo. Abbraccio la sua famiglia, moglie e figli e tutti i nipoti. Saluto con affetto  un grandissimo che ha lasciato un segno profondo nella comunità sia come stimato medico che come cittadino attivo nella vita pubblica e sociale».

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