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Papa Ratzinger, messa di suffragio in Duomo: «Rimaniamo saldi nella fede»

Oltre cinquantamila persone davanti alla Basilica di San Pietro per l'ultimo saluto al Papa Emerito. A Treviso, giovedì mattina, la santa messa celebrata dal Vescovo Michele Tomasi

«Una celebrazione che è il segno e l’espressione della gratitudine al Signore per il dono che ha fatto alla Chiesa universale di questo suo servitore, di questo uomo di Dio, pensatore e teologo “in ginocchio” davanti al Signore, così ce lo ha mirabilmente descritto Papa Francesco, e pastore della Chiesa universale in quanto successore di Pietro, in tempi difficili della storia dell’umanità»: con queste parole il Vescovo di Treviso, monsignor Michele Tomasi, ha iniziato l’omelia durante la messa presieduta questa mattina in cattedrale alle 8.30, in suffragio del papa emerito Benedetto XVI. Oltre a numerosi sacerdoti, ha concelebrato anche il vescovo emerito Paolo Magnani. Presente il sindaco di Treviso, Mario Conte, oltre a numerosi trevigiani ed autorità cittadine. Il brano del Vangelo scelto per la celebrazione è quello di Giovanni, nel quale Gesù rivela ai discepoli di essere lui stesso “la via, la verità e la vita”.

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«Ecco cosa ci sta dicendo in questo momento il papa emerito Benedetto XVI, ecco cosa ci consegna come sintesi di tutta la sua ricerca, della sua proclamazione, della sua vita; lo consegna a noi, “a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio - ha scritto -: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!”. L’invito, l’esortazione accorata è a non lasciarci confondere da tante posizioni che ci vogliono convincere che la fede sia una rinuncia alla scienza, alla ragione, all’intelligenza umana. L’incontro tra ragione e fede e la fiducia in una ragione che non voglia porre limiti alla propria capacità di domandare e trovare risposte, sono stati il faro della riflessione e dell’insegnamento di Papa Benedetto». E ricordando che il Papa emerito è tornato alla Casa del Padre durante il tempo di Natale, in cui celebriamo il mistero di Dio che si fa carne nella nostra carne, il Vescovo ha ricordato il discorso di Benedetto a Parigi nel 2008, ai rappresentanti del mondo culturale francese, quando invitava ad accogliere con l’umiltà della ragione non il “pensiero”, ma il “fatto” dell’annuncio cristiano, il “Logos presente in mezzo a noi”. Il Vescovo ha ricordato i Benedettini, che “sono stati in grado di costruire una cultura, comunità vive nella comunione e nella preghiera, e hanno consegnato alla nostra cultura un lavoro rivalutato come partecipazione all’opera creatrice di Dio e a servizio del bene di tutti”, e ha sottolineato il discorso di Benedetto XVI ad Aparecida nel 2007: “La Chiesa non fa proselitismo. Essa si sviluppa piuttosto per «attrazione»: come Cristo «attira tutti a sé» con la forza del suo amore…”.

Treviso messa suffragio Benedetto XVI_2

«Rimaniamo, allora, secondo l’invito del testamento di Benedetto XVI, saldi nella fede - l’appello del Vescovo -. Crediamo davvero che la Chiesa è il Corpo di Cristo nella storia di oggi, anche qui, anche ora. Cerchiamo il volto del Signore per amarlo e per farci trasformare da Lui, per essere anche noi “contagiosi” nell’amore, nell’amicizia sociale, nella testimonianza di amore vissuto, concreto, partendo dalla contemplazione della Sua presenza viva tra noi. Ci affidiamo alla certa speranza - ha concluso il Vescovo Tomasi - che Papa Benedetto ora veda Gesù così come Egli è, e dunque, secondo la Parola dell’Apostolo, sia davvero e definitivamente simile a Lui. Preghiamo perché ne possa godere la bellezza e la bontà, che possa godere della musica sublime della relazione eterna con Lui, quella bellezza e quella bontà che egli ha voluto insegnare alla Chiesa a cercare, a vivere, a realizzare già in questo tempo, e a sperare come dono per l’eternità».

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