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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Parco del Fiume Sile, Arturo Pizzolon confermato presidente

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha nominato i nuovi consigli direttivi dei parchi veneti. Al fianco di Pizzolon: Walter Frandoli, Renzo Carraretto, Cristina Andretta e Giuseppe Romano

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha firmato venerdì 9 aprile i decreti di nomina dei presidenti e dei nuovi componenti dei consigli direttivi del Parco del Delta del Po, del Parco dei Colli Euganei e del Parco del Fiume Sile, concludendo così l’iter amministrativo previsto dalla Legge Regionale 23/2018 e dalle normative nazionali.

Le nuove nomine

Presidente del Parco del Fiume Sile è stato nominato Arturo Pizzolon. Il decreto di nomina individua quali membri del Consiglio direttivo Walter Frandoli, Renzo Carraretto, Cristina Andretta, Giuseppe Romano. Presidente del Parco dei Colli Euganei è Riccardo Masin. Sarà affiancato in Consiglio da Antonio Scarabello, Nino Schiavon, Diego Bonato e Luca Callegaro. Presidente del Parco del Delta del Po è stato nominato Moreno Gasparini. In Consiglio direttivo siederanno anche Alessandro Faccioli, Roberto Pizzoli, Mario Visentini, Maura Veronese. Per quanto riguarda il Parco della Lessinia, la Comunità del Parco si riunirà il 14 aprile per designare i due componenti del consiglio direttivo di sua competenza e soltanto successivamente si potrà completare l’iter con le nomine di competenza della presidente della Regione. Il Parco delle Dolomiti d’Ampezzo gode invece di un regime di governance diverso dagli altri quattro parchi regionali, in quanto tutto il territorio dell’area è di proprietà delle Regole d’Ampezzo che, a seguito di un accordo con la Regione, esprimono gli amministratori del parco stesso.

Il commento di Zaia

«Si tratta di un momento importante per le politiche ambientali regionali – sottolinea il Presidente Zaia - fra i tanti patrimoni di cui è ricca la nostra regione (storia, cultura, attività produttive) quello naturale ha infatti un posto di assoluto rilievo nelle politiche territoriali di tutela e di promo-valorizzazione. Il Veneto ha una ricchezza di biodiversità molto importante, e questa varietà dell’ambiente è tutelata dalla presenza di Parchi e Aree Naturali protette che nascono proprio per conservare la bellezza della natura della nostra Regione. I temi (tutela dell’ambiente, valorizzazione e promozione del territorio) sui quali i neo amministratori dei Parchi Regionali saranno chiamati ad intervenire sono molti e soprattutto molto sfidanti - sottolinea e conclude il presidente - la Regione darà loro tutto il supporto necessario affinché essi possano proporre risposte concrete e vincenti».

I cinque parchi regionali Parco naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo, Parco regionale dei Colli Euganei, Parco naturale regionale del Fiume Sile, Parco regionale del Delta del Po, Parco Naturale Regionale della Lessinia rappresentano il braccio operativo della Regione del Veneto nei loro territori di competenza in quanto enti strumentali regionali. Nel 2018 per adeguare ed uniformare la governance dei parchi è stata emanata la Legge Regionale (n. 23 del 26 giugno 2018) di riordino del sistema, che vede la presenza negli organi dei parchi oltre che degli amministratori locali anche di rappresentanti degli agricoltori, degli ambientalisti, delle imprese turistiche, dei cacciatori e dei pescasportivi, proprio perché i Parchi regionali rappresentano un elemento di coesione territoriale, dove le attività private contribuiscono alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio naturale.

Il commento del Partito Democratico

“Nessun rappresentante espressione delle associazioni ambientaliste e una forte volontà accentratrice, con nomi appartenenti a Lega e centrodestra, come se in questi territori non esistesse altra rappresentanza politica. Non è il viatico migliore per garantire una gestione che valorizzi sul serio i Parchi del Veneto. È un copione che si ripete e che abbiamo visto anche in altri settori”. Queste le parole dei consiglieri del Partito Democratico Francesca Zottis, Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon e della vice capogruppo Vanessa Camani, per commentare le nomine dei vertici del Parco dei Colli Euganei, di quello del Delta del Po e del Fiume Sile. 

“Non entriamo nel merito del valore delle persone, giudicheremo sulla base dei fatti, ma è innegabile il centralismo della Regione, che nel corso degli anni ha espropriato le comunità delle proprie competenze e facoltà decisionali, con lunghi periodi di commissariamento e taglio di fondi.   L’autonomia che si chiede a Roma fa a pugni con l’accentramento assoluto di Palazzo Balbi. Promozione e valorizzazione del sistema ambiente significa coinvolgimento dei diversi mondi, senza guardare alla fede partitica che invece pare essere il principale, se non unico, criterio - attaccano ancora i quattro consiglieri PD - Vedremo quale sarà l’indirizzo politico della gestione dei Parchi, ma alle parole devono seguire i fatti, quelli che finora sono clamorosamente mancati”.

“Sembra particolarmente bizzarra - aggiunge in chiusura Andrea Zanoni - la nomina a presidente del Parco Colli del presidente provinciale di un’associazione venatoria, nello specifico di Federcaccia Padova: parrebbe un conflitto di interessi. Perché non scegliere il presidente di Legambiente?”.

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