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Patrick Zaki in carcere da un anno: Silea illumina il Centro Tamai

Lunedì 8 febbraio l'amministrazione comunale guidata ha deciso di aderire alla campagna nazionale di Amnesty International #FreePatrickZaki. Le parole dell'assessore

 ll Comune di Silea aderisce alla campagna nazionale per ricordare un anno di detenzione preventiva di Patrick Zaki, lo studente iscritto all’università di Bologna incarcerato in Egitto per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.

L’iniziativa, coordinata da Amnesty International, vede coinvolte le istituzioni di tutta Italia nell’illuminare lunedì 8 febbraio un luogo simbolo del proprio territorio: l’Amministrazione di Silea, dalle 18 alle 21, tingerà di luce gialla la facciata del Centro Tamai, in Piazza Trevigiani nel Mondo, lungo l’arteria principale del centro di Silea. «Mantenere alta l’attenzione sui diritti umani è fondamentale per la nostra coscienza di cittadini - sottolinea l’assessore alle Politiche sociali, Francesco Biasin - la vicenda di Zaki è emblematica e allarmante. Il giovane studente egiziano iscritto all’Università di Bologna è stato colpito per le sue idee politiche e il suo impegno per i diritti civili. Tutto questo è inaccettabile. Accendere un faro giallo lunedì sarò un gesto simbolico utile per mantenere viva l’attenzione sul caso Zaki». Patrick George Zaki, 28 anni, attivista e studente dell’Università di Bologna, è in stato di detenzione preventiva in Egitto dall’8 febbraio 2020. Il ragazzo, frequentante l’Università di Bologna, si era recato in Egitto per una breve visita ai parenti: è stato arrestato al suo arrivo all’aeroporto ed è tuttora in carcere. Nei giorni scorsi la sua custodia cautelare è stata prolungata di ulteriori 45 giorni.

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