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«Medici trasferiti in Rianimazione a Vittorio Veneto: ennesimo rattoppo»

La Funzione pubblica della Cgil trevigiana chiede al riconfermato direttore Benazzi soluzioni strutturali e condivise. Straordinari, doppi turni anche di 12 ore: personale allo stremo

«Dalla mancata programmazione e dalla carenza di organico non se ne esce e pare che la direzione dell’Ulss 2 non stia pienamente operando per migliorare la situazione e governare l'emergenza anche sul piano dell’organizzazione del personale. Un’organizzazione quanto mai necessaria per alleggerire i carichi di lavoro dei dipendenti, ormai allo stremo delle forze, quotidianamente in trincea da oltre un anno e ancora soggetti a straordinari, richieste di turni e doppi turni di 12 ore, incertezze dettate da cambi di unità operative, decisi anche da una settimana all’altra. Lavoratori che hanno supplito a queste carenze con grande professionalità e senso di responsabilità e a quali devono ancora essere erogate le premialità già contrattate, cui se ne sommano altre per ora solo promesse, senza certezza alcuna. Ci auguriamo che sul tavolo del riconfermato direttore generale Benazzi la questione sia prioritaria e si arrivi quanto prima a una soluzione condivisa».

Marta Casarin, segretaria generale Fp Cgil di Treviso, non attende un minuto dalla nomina di Francesco Benazzi per indirizzare queste parole alla sua attenzione, con l’augurio di operare al meglio negli interessi della comunità trevigiana. Per il sindacato il casus belli è rappresentato dal presidio di Vittorio Veneto, Covid hospital «privo di personale formato a gestire l’assistenza specifica richiesta» secondo il parere del sindacato. «Una formazione mirata che a oggi doveva già essere svolta. E così da troppi mesi ormai si continua a chiedere uno sforzo aggiuntivo al personale delle rianimazioni di Treviso e di Conegliano per supervisionare l’attività e intervenire nelle situazioni di maggiore complessità. Professionisti per i quali, coinvolti prima come volontari in progetto, per i prossimi mesi si prefigura il comando, per di più con doppi turni di 12 ore, lasciando così sguarnite le rianimazioni di provenienza. Una mossa di ripiego che la Fp Cgil trevigiana non può avallare e che - secondo la segretaria generale Casarin - rappresenta ancora una volta un rattoppo del nostro sistema sanitario».

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