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Petardi contro le finestre e nei cestini: «Una vergogna, dov'è l'educazione?»

A Castelcucco un gruppo di quattro ragazzini ha messo in subbuglio l'intero paese per tutta una serata, causando anche diversi danni ai residenti

«Una vergogna, dov'è l'educazione?». Inizia così uno dei tanti post su Facebook di un cittadino di Castelcucco rimasto fortemente deluso dal comportamento di quattro ragazzini che, nella serata di martedì, hanno tenuto sotto scacco i residenti lanciando petardi contro le finestre, nei giardini delle case, sotto le auto e persino nei bidoncini dell'immondizia, causando anche qualche danno. «Mi chiedo i genitori dove siano - scrive per esempio Chiara - Per non parlare del rumore provocato da go-kart, motorini, motocross e schiamazzi vari. Sarebbe ora di controlli e di porre delle regole». «Hanno iniziato con il divertimento nel parcheggio del cimitero per poi scendere verso la piazza e gettare i petardi accesi ovunque - scrive invece Elvis - A quel punto il gesto passa da divertimento a vandalismo».

Altri residenti, poi, lamentano anche la rottura di diversi specchi agli incroci: «Bisognerebbe fermarli e farli pagare». Questo, invece, il racconto di Massimiliano: «Stavo tornando a casa da lavoro e, passata la piazza in direzione Paderno, me ne hanno lanciato uno sotto il furgone. Gli ho suonato dietro e se la sono data a gambe giù per la strada che porta alla chiesa. Sicuramente tre ragazzini di 11/13 anni a vedere, rigorosamente senza mascherina, che scacciano la noia lanciando petardi in mezzo alla strada e non. Non li ho rincorsi perché non è successo nulla di per sé, ma il problema non è per il fatto che usano i petardi ma come li usano. Abitassimo a Milano centro, ma in un paese come Castelcucco li possono tranquillamente sparare anche in un campo senza per forza spaventare i passanti in strada o lanciarli in proprietà privata».

Insomma, una situazione di disagio generalizzato che ha portato anche diversi cittadini a richiedere l'intervento dei carabinieri e il controllo delle immagini di videosorveglianza per dare un'identità a questi giovani vandali che, nelle pause dalla scuola, hanno deciso di sfogarsi a scapito dei residenti.

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