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Attualità San Biagio di Callalta / Strada Regionale 53 Postumia

Pista ciclopedonale sopra l'A27: intesa tra i Comuni di San Biagio e Silea

Via libera alla sottoscrizione del protocollo d'intesa tra i due Comuni: un milione e 600mila euro il costo stimato dell'opera che collegherà la frazione di Fagarè a Treviso passando per San Biagio, Olmi e Silea

Il Consiglio comunale di San Biagio di Callalta, nell’ultima seduta, ha dato mandato al sindaco Alberto Cappelletto di sottoscrivere il protocollo d’intesa per la realizzazione di un percorso ciclopedonale che collegherà il comune con quello di Silea lungo la S.R. “53 Postumia”, affiancato al cavalcavia sull’autostrada A27.

Si tratta di un’opera che consentirà di collegare San Biagio, tramite l’esistente pista ciclabile che attraversa il territorio comunale dalla frazione di Fagarè fino a quella di Olmi, al comune di Treviso. Da tempo il sindaco Cappelletto e la collega Cendron hanno condiviso l’utilità di questa nuova infrastruttura per le loro rispettive comunità: ora è arrivato il momento delle firme sul protocollo che pone le basi per arrivare alla realizzazione dell’opera, il cui costo si aggira, secondo uno studio di fattibilità commissionato dall'amministrazione sanbiagiese, sul milione e 600mila euro. «Ovviamente - spiega Cappelletto - la spesa maggiore è legata alla realizzazione della passerella che dovrà superare il tracciato dell’A27. Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra i due Comuni possiamo dare corso alla progettazione definitiva, a nostro carico, necessaria per poter poi partecipare a bandi ed ottenere i finanziamenti richiesti. Per il nostro territorio si tratta di un’opera fondamentale per completare la rete di percorsi a servizio degli utenti più deboli che si muovono a piedi o in bicicletta e che oggi, per raggiungere Silea, e quindi Treviso, sono costretti a transitare sul cavalcavia trafficato della Postumia». Secondo lo studio di fattibilità l’intervento prevede un manufatto metallico composto da tre campate che si raccorderà con i terrapieni che costituiscono le rampe con una pendenza media del 3,9% in modo da renderne agevole il transito per tutti. La nuova pista sarà dotata di un impianto di illuminazione a led così da renderla transitabili anche di sera e completata con l’installazione di adeguata segnaletica stradale. Il Comune di San Biagio di Callalta ha già acquisito un parere positivo da parte di Veneto Strade gestore della SR 53 "Postumia".

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«Il protocollo di Intesa con il comune di San Biagio - conclude il primo cittadino di Silea, Rossella Cendron - va nella direzione di unire con progettualità concrete e operative tutta la mobilità lenta già progettata all'interno del nostro territorio con i comuni limitrofi così come ribadito anche nell'azione del master Plan delle piste ciclabili pianificato con l'Ipa Marca Trevigiana. Il collegamento con San Biagio e con l'asse del Piave diventa strategico non solo per i residenti ma anche da un punto di vista turistico, esso si collega al fiume Sile, alla ciclovia internazionale Monaco-Venezia e alla città di Treviso. Con il sindaco Cappelletto siamo pronti a recepire finanziamenti e a partecipare iniziative che ci permettano di finanziare l'opera con l'ottica di fare sistema tra comuni. Per quanto ci riguarda, approveremo il protocollo d'intesa nel prossimo consiglio di settembre».

La replica delle opposizioni

A Silea il gruppo consiliare "Sviluppo e Ambiente Frezza Sindaco" ha però sollevato, proprio in queste ore, una nuova polemica su questo tema: «La pista ciclabile verso via Borin, nel Comune di Treviso, prevede l’attraversamento a raso della Tangenziale, in quattro punti. Che le ciclabili siano opere utili è indubbio, andrebbe però fatto un piano strategico che definisca come i cittadini si possano spostare in sicurezza verso Treviso che è il capoluogo e ormai un unico agglomerato con Silea; sede di università, scuole superiori, ospedale, stazioni, centro storico, uffici delle principali istituzioni, banche e attività commerciali. La Giunta Cendron - continuano gli esponenti dell'opposizione - ha investito molto sulle ciclabili in periferia ma non ha tenuto conto del centro del paese con le sue importanti criticità e necessità, mancanze da sempre evidenziate dal gruppo di opposizione unitamente alla stesura di un piano strategico che consenta ai cittadini di Silea di confluire in sicurezza verso Treviso. L'ultima è immaginare che la ciclabile di Via Treviso, approvata il 29 giugno, possa collegarsi alla città (e viceversa) con 4 passaggi a raso sugli innesti e sulla tangenziale che vanno bloccati per la loro evidente pericolosità. Noi avremmo immaginato una soluzione per far confluire il traffico ciclabile da Lanzago e il centro di Silea, facendo confluire la ciclabile di Via Treviso verso la Restera utilizzando la strada parallela alla bretella e studiando soluzioni di attraversamento della bretella stessa, ovviamente non a raso. Anche alla luce del fatto che la ciclabile in zona di Treviso è assente. Riteniamo - concludono le opposizioni - che questo progetto debba essere fermato e ristudiato, per la sicurezza dei cittadini che usufruiranno dell’opera. L’intensità e la velocita del traffico, la distrazione di chi guida potrebbero essere fatali per gravissimi incidenti che vorremmo evitare».

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