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Polemiche sulla gestione dei malati Covid in Veneto, il Suem risponde alle accuse

Il Direttore del Dipartimento regionale Suem-118, il dott. Paolo Rosi: «Le ambulanze del Suem veneto compiono ogni giorno oltre 1000 interventi di soccorso»

E polemica fu. In relazione a una nota del segretario dello Snami del Veneto (il dott. Salvatore Cauchi) ricevuta oggi dalle Aziende Ulss del Veneto e indirizzata ai Direttori delle Centrali Operative del Suem 118, il Direttore del Dipartimento regionale Suem-118, il dott. Paolo Rosi, ha voluto puntualizzare alcuni concetti molto importanti. 

«Premesso che nel documento vengono formulate accuse alle Centrali Operative del Suem del tutto infondate, per le quali procederemo ad adire le vie legali a tutela dell’immagine di tutto il personale da mesi impegnato in prima linea nel soccorso ai pazienti affetti da Covid 19, voglio fare delle precisazioni - dichiara il trevigiano Paolo Rosi - Innanzitutto, tutte le Centrali Operative hanno sempre gestito tutte le chiamate nel rispetto dei criteri stabiliti dal sistema di dispatch regionale “DiRE” (che stabilisce quali domande porre all’utente a seconda del problema manifestato e come valutare le risposte) e dei criteri dei gestione dei pazienti affetti da Covid individuati dalle vigenti disposizioni regionali. Inoltre, durante l’epidemia Covid-19 gli infermieri che gestiscono le chiamate sono costantemente supportati dalla presenza del medico al fine di garantire la miglior risposta all’utente in tutti i casi complessi».

«Il ricorso al medico di medicina generale avviene solo nei casi in cui ciò è previsto da tali regole e non è mai frutto della discrezionalità degli operatori. In tutti i casi in cui le notizie fornite dal paziente possono far ipotizzare una situazione di urgenza ed emergenza l’invio dell’ambulanza è immediato, indipendentemente dal fatto che il paziente sia o meno positivo per il Coronavirus, senza alcuna “dilatazione dei tempi di intervento”. Ricordiamo che le ambulanze del Suem veneto compiono ogni giorno oltre 1000 interventi di soccorso» chiosa Rosi.

«Per quanto riguarda il fatto che un certo valore riportato dal saturimetro in dotazione al paziente dovrebbe far scattare automaticamente il soccorso, il dr. Cauchi dovrebbe sapere che, contrariamente a quello che lui afferma, un singolo valore numerico anomalo può anche derivare da un artefatto, cosa che frequentemente accade con questa tipologia di strumenti - continua il Direttore del Dipartimento regionale Suem-118 - Di conseguenza, una corretta valutazione della situazione deve tenere conto anche di tutti gli altri segni e sintomi manifestati dal paziente. Ricordiamo che questa valutazione è fatta nell’esclusivo interesse del paziente, al fine di garantirgli la risposta più adatta alle sue necessità ed evitargli inutili disagi».

«Per quanto riguarda l’affermazione del dr. Cauchi per cui il medico non dovrebbe mai recarsi a domicilio del paziente anche se munito di tutti i necessari Dpi, crediamo che sia smentita quotidianamente da tutti i suoi colleghi medici di medicina generale che, invece che dedicare il proprio tempo a sollevare polemiche infondate e lanciare accuse diffamanti, continuano ad assistere in modo eccellente i propri assistiti senza tregua, collaborando pienamente anche con il Suem e le altre strutture territoriali» afferma il Direttore del Dipartimento regionale Suem-118.

«La citata nota regionale, che invita la Aziende a intervenire nei confronti dei pochi medici che invitano il paziente a chiamare il 118 senza aver effettivamente valutato se abbia necessità di essere ospedalizzato, è nata anche per questo: difendere l’immagine della stragrande maggioranza dei medici di medicina generale che oggi, come gli operatori del Suem, sono in prima linea nell’assistenza ai pazienti colpiti dal Covid, che non deve essere macchiata dai pochi colleghi che non adempiono fino in fondo al loro dovere» conclude Rosi.

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