Stefani: «Depositate le liste, la Lega è pronta». Boron: «Quello romano è diventato un club privato»
Il deputato Alberto Stefani, commissario della Liga Veneta per Salvini Premier ha annunciato che La Lega ha depositato le liste per le elezioni politiche in programma il 25 settembre. Ma nel partito serpeggia il malcontento
Il deputato Alberto Stefani, commissario della Liga Veneta per Salvini Premier ha annunciato che La Lega ha depositato le liste per le elezioni politiche in programma il 25 settembre. Ma nel partito c'è molto malcontento soprattutto dopo che è emerso che la Lega, nonostante i tanti amministratori presenti sul territorio, non correrà per la poltrona di Presidente della Provincia lasciando campo libero al sindaco di Padova, Sergio Giordani, civico ma eletto con il supporto del Pd e di tutta l'area di centro sinistra presente in città. Una decisione che ha fatto esplodere il malcontento che è stato manifestato da moltissimi militanti.
Stefani
Stefani invece appare fiducioso, queste le sue dichiarazioni «I veneti - ha dichiarato Stefani dopo aver depositato le liste - sanno investire nel presente e sono abituati guardare al futuro con fiducia. Le emergenze di questi ultimi mesi minano questa nostra attitudine. La Lega non vuole permetterlo. Ecco perché abbiamo deciso di impegnarci con un programma che, a partire dall’Autonomia, metta davanti a tutto la sicurezza delle famiglie, degli anziani, del lavoro e delle imprese. Il nostro obiettivo è restituire ai veneti la tranquillità nel presente e la fiducia nel domani. Oggi abbiamo depositato la lista dei candidati al Parlamento: donne e uomini che si batteranno per difendere la nostra terra e le nostre legittime aspirazioni. Meno tasse, più libertà, riduzione dei costi dell’energia per famiglie e imprese, lotta all’inflazione, taglio della burocrazia, maggiore sicurezza per le nostre città. Nei prossimi giorni presenteremo, in alcuni luoghi simbolo del territorio, il programma della Lega per ripartire e tornare grandi. Noi crediamo nel Veneto e continueremo a difenderlo».
Club priveé
«Salvini quando è venuto a Limena aveva fatto una promessa, ribadita poi alla stampa proprio da Stefani: hanno entramni detto che i candidati del Veneto sarebbero stati scelti dai veneti. Non è andata affatto così. Non c'è stata discussione, niente. Tutto già deciso. Quello di Roma è oramai un club privato alle quali accedono solo poche persone che si contano sulle dita di una mano e decidono tutto per tutti. Lo spirito della Lega è assolutamente un altro», ha dichiarato il consigliere regionale Fabrizio Boron. L'esponente leghista padovano è da tempo che manifesta la sua insoddisfazione rispetto alle decisioni che vengono prese del partito: «Trovo tanti sostenitori e militanti delusi. Si lamentano per come è stata persa Padova, senza neppure lottare. Si lamentano di come si è deciso di farsi da parte per la corsa a Presidente della Provincia, perché è evidente che c'è timore che qualche figura possa crescere e la sensazione è che è "un rischio" che c'è evidentemente chi non vuole correre», dice con una certa amara ironia. «Ma soprattutto - evidenzia Boron - i militanti si lamentano perché si è persa quella che è sempre stata la battaglia prioritaria della Lega, la lotta per l'autonomia».
I candidati
VENETO 1
Ingrid Bisa
Gianangelo Bof
Antonietta Giacometti
Franco Manzato
VENETO 2
PADOVA-ROVIGO
Stefani (anche uninominale)
Lazzarini
Viviani Lorenzo
Federica Pietrogrande
VICENZA
Erik Pretto
(Ingrid Bisa) - già candidata uninominale
Giuseppe Castaman (presidente viacqua vicenza)
Silvia Covolo
VERONA
Fontana Lorenzo (anche uninominale)
Lara Fadini
Roberto turri
Senato2
Ostellari
(Mara Bizzotto) già uninominale
Mantovanelli (Verona)
Angela Colmellere
Senato 1
Erika stefani
Giuseppe paolin
Angela Colmellere (candidata anche in Senato1)
Germano Rachella