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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Premio Segafredo Zanetti “Un libro, un film”: ecco tutti i vincitori

Nato all’interno del Festival, il Premio SZ è dedicato a opere letterarie segnalate da librerie indipendenti in Italia e nel mondo e selezionate da esperti

Sabato sera, al Teatro Duse di Asolo, sono stati resi noti i vincitori del Premio Segafredo Zanetti “Un libro, un film”, evento di punta della settima edizione del Festival del Viaggiatore. Nel corso della serata, condotta dalla giornalista Maria Pia Zorzi, erano presenti tutti gli autori selezionati per il Premio. Madrina della Cerimonia l’attrice Antonella Attili. Nato all’interno del Festival, il Premio SZ è dedicato a opere letterarie segnalate da librerie indipendenti in Italia e nel mondo e selezionate da esperti. Una Giuria di produttori cinematografici e televisivi ha premiato le due opere più adatte alla trasposizione sul grande e sul piccolo schermo.

Il Comitato Scientifico, fin dalla prima edizione, composto da: Cristiana Paternò (giornalista, critico cinematografico, vicedirettore Cinecittà News); Paolo Di Paolo (scrittore, critico letterario); Michela Monferrini (scrittrice); Daniela Amenta (giornalista, scrittrice, ex capo delle pagine culturali dell'Unità, autrice televisiva e radiofonica per Concita De Gregorio); Mauro Garofalo (giornalista, scrittore, fotoreporter, docente) ha selezionato 5 finalisti, le cui opere sono state poi vagliate da tre giurie. La Giuria Qualificata*, composta da produttori cinematografici e televisivi, la Giuria Critica** formata da giornalisti del settore cultura, e la Giuria Popolare, composta da cinefili, alcune biblioteche del circuito regionale veneto, cittadini asolani e voto social.

Cinque i libri finalisti del Premio Segafredo Zanetti 2021:

- Angelo Carotenuto, Le canaglie, Sellerio

- Cecilia Maria Giampaoli, Azzorre, Neo Edizioni

- Giuseppe Lupo, Il pioppo del Sempione, Aboca

- Marta Zura-Puntaroni, Noi non abbiamo colpa, Minimum Fax

- Stefano Turconi e Teresa Radice, La terra. Il cielo. I corvi, Bao Publishing

Vincitore del Premio SZ per la sezione Film:

La terra. Il cielo. I corvi di Stefano Turconi e Teresa Radice, con la seguente motivazione: “La terra. Il cielo. I corvi è la storia, scritta in forma di Graphic Novel, di tre soldati di diversa nazionalità che, durante la Seconda Guerra Mondiale, intraprendono una Via Crucis per raggiungere la salvezza in fuga da un campo di prigionia Russo, nell’inverno del ’43. Questo percorso diventa il pretesto per un racconto in cui si respira l’avventura di un viaggio alla scoperta di sé e dell’altro, dall’incomunicabilità, il sacrificio, il tradimento, fino ad arrivare a una amicizia e una comprensione che non hanno bisogno di parole.

Davanti al grande lavoro di documentazione storica e alla fitta rete di riferimenti letterari e cinematografici si stagliano i tre personaggi, raccontati con sensibilità e con una profondità mai esibita ma sempre radicata nel tessuto narrativo, che li rende credibili e universali, permettendo a chiunque di riconoscervi qualcosa di sé. Per questo tra i cinque libri finalisti del Premio, pensiamo che il libro di Turconi – Radice sia il più adatto a diventare un film in forma di animazione o live action".

Vincitore del Premio SZ per la sezione Serie Tv

"Le canaglie di Angelo Carotenuto", con la seguente motivazione: “Le canaglie ripercorre la storia della squadra di calcio della Lazio negli Anni ’70, con i suoi protagonisti Chinaglia e Re Cecconi e l’allenatore Maestrelli, che portò proprio in quegli anni la squadra a vincere lo Scudetto. È interessante la commistione tra la ricostruzione storica e di costume dell’epoca e la storia romanzata di protagonisti sotto alcuni aspetti anche controversi. Sullo sfondo dell’Italia di quegli anni, il libro è il racconto di una metafora – quella sportiva – sempre avvincente e appassionante della vita che, a nostro avviso, può ben adattarsi a una mini serie”.

La Giuria Critica ha attribuito il Premio Sezione Film a "Noi non abbiamo colpa" di Marta Zura Puntarone con la seguente motivazione: “Per la capacità di raccontare una realtà che molti vivono e di cui pochi parlano, ovvero la cura degli anziani affetti dalla demenza senile, affidata in larga misura alle donne: figlie, nipoti, badanti. Per il modo di raccontare questa realtà senza retorica e persino con ironia, da una protagonista che non fa sconti a nessuno – men che meno a sé stessa -. Per la possibilità di offrire tanti ruoli di primo piano ad attrici di varie età, all’interno di un progetto al femminile che racconta bene molti aspetti dell’essere donna oggi”.

Per la Sezione Serie Tv la preferenza è stata riconfermata a "Le canaglie di Angelo Carotenuto", con la seguente motivazione: “Un racconto corale che richiama, per ritmo e struttura, l’impianto seriale. La banda sportiva che si fa squadra criminale, il calcio come chiave “pop” per raccontare ai più giovani l’Italia ferita dagli anni di piombo, tra dolce vita e destra di Almirante. Un romanzo che racconta un mondo – da Pasolini a Chinaglia, da Fellini a Carosello – attraverso lo sguardo di un fotografo che è già quello del regista. Al cinema vincerebbe una partita, ma è sul piccolo schermo che porta a casa – con distacco – il meritato scudetto”. Al libro di Carotenuto è andato anche l’unico Premio assegnato dalla Giuria Popolare.

LE GIURIE

* La Giuria Qualificata era composta da produttori cinematografici e televisivi: Maria Pia Ammirati (Direttore Rai Fiction); Riccardo Tozzi (Cattleya); Andrea Occhipinti (Lucky Red); Silvia Bizio (giornalista Repubblica da Los Angeles); Antonietta De Lillo (Marechiaro Film).

** La Giuria Premio della Critica era composta da giornalisti del settore cultura: Marzia Borghesi (La Tribuna di Treviso); Paola Casella (MyMovies, Io Donna, La Lettura, Amica, CineCritica, Cineforum, 8 e ½); Alessandro Comin (Il Giornale di Vicenza); Chiara Pavan (Il Gazzettino di Treviso); Ilaria Ravarino (Messaggero, MyMovies, Rolling Stone); Simonetta Sciandivasci (Giornalista); Maria Pia Zorzi (Tgr Rai Veneto).

Emanuela e Giulia Cananzi, ideatrici di questo Format originale, dichiarano a caldo: “Siamo particolarmente soddisfatte della riuscita dell’evento, da quest’anno esteso e ampliato su nuovi orizzonti e che ha coinvolto più Comuni della nostra Regione. La parola d’ordine FUORI si è rivelata vincente in un momento segnato dal lungo isolamento imposto dalla pandemia. Ne è emersa la voglia di incontrarsi e di rapportarsi con gli altri, contribuendo così a creare nuove opportunità e relazioni destinate a crescere nel tempo”. Le sorelle Emanuela Cananzi, operatrice culturale, e Giulia Cananzi, giornalista, nel 2015 hanno fondato ad Asolo l’Associazione InArtEventi – cultura in movimento.

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