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Covid alla Previmedical: chiesto lo smart working per tutti i dipendenti

Il segretario generale della Filcams Cgil, Alberto Irone: «Nessun allarmismo ma chiarezza sui numeri dei contagi nel polo di Preganziol. L'azienda si dimostri responsabile»

«La richiesta di mettere tutto il personale di Previmedical di Preganziol in smart working, circa 300 lavoratori, è stata inoltrata all’azienda dopo che sono stati registrati diversi casi di contagio tra i dipendenti».

A dirlo è Alberto Irone, segretario generale della Filcams Cgil di Treviso. «Nessun allarmismo ma i numeri sui contagi non sono chiari, li abbiamo chiesti a Previmedical ma non abbiamo ancora ricevuto risposte - continua Irone - Inoltre, la richiesta di mettere tutto il personale in smart working nasce dalla preoccupazione che cresce sempre più tra i lavoratori, solo per metà in lavoro agile. Ci risultano almeno 8 persone contagiate, oggi in isolamento a casa, ma potrebbero essere di più, anche in virtù del fatto che i dipendenti di Previmedical, risiedendo in diverse provincie, provengono dall’area di competenza non solo dell’Ulss 2. Dunque, chiediamo come sindacato di fare chiarezza e, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, adottare questa misura, lo smart working al 100%, che rappresenterebbe anche un forte segnale aziendale di responsabilità nel fronte del contenimento del contagio sui territori» conclude Irone.

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