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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bomba nella sede della Lega, processo al via: tribunale blindato

Sabato 28 novembre la prima udienza per Juan Antonio Sorroche Fernandez, accusato di essere l'autore dell'attentato al K3 di Villorba. Anarchici manifestano fuori dal tribunale

Una cinquantina di agenti di polizia e carabinieri sono intervenuti, sabato 28 novembre, fuori dal tribunale di Treviso per la prima udienza del processo contro Juan Antonio Sorroche Fernandez, il 43enne spagnolo accusato di aver piazzato gli ordigni esplosivi al K3 di Villorba, sede della Lega Nord trevigiana.

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Come riportato da "La Tribuna di Treviso", un gruppo di anarchici ha manifestato fuori dall'aula in segno di solidarietà verso Sorroche, mentre l'udienza era in corso. La situazione è rimasta comunque sotto controllo. Lega Nord - Liga Veneta si è costituita parte civile nel processo e ha chiesto un risarcimento di 50mila euro. Dodici i testimoni ascoltati sabato in tribunale (ne erano previsti 16). Sorroche, accusato di strage e attentato con fini di terrorismo, non era presente in aula ma si è collegato dal carcere di Terni dove si trova rinchiuso. L'avvocato difensore ha spiegato che il gesto non può essere qualificato come attentato ma come un gesto dimostrativo. Per l'accusa, invece, il doppio ordigno piazzato al K3 avrebbe potuto uccidere i poliziotti intervenuti sul posto. Lo scorso 12 agosto un ordigno "esca" era esploso nella sede del K3 ma quattro giorni dopo un secondo ordigno ben più letale (una pentola a pressione con dentro 1,3 chili di esplosivo) era stata trovata sotto le scale sul retro nella sede della Lega. Sorroche era stato incastrato dalle impronte digitali lasciate sull'ordigno inesploso. Tra i testimoni presenti sabato in aula c'erano Giuseppe Paolin e Bepi Canova che hanno raccontato come tra il ritrovamento del primo e del secondo ordigno la Lega avesse organizzato una riunione di partito e, solo per una pura coincidenza, nessuno dei militanti aveva usato le scale sul retro facendo esplodere l'ordigno. La Corte d'Assise ha rinviato il processo al 19 dicembre. Nella nuova udienza verranno sentiti gli altri testimoni dopo i 12 ascoltati sabato. In tutto sono una quarantina di persone.

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