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Guerra del prosecco, Assindustria: «Polemiche del tutto inopportune»

Salvatore Feletti, presidente CIA agricoltori Italiani Treviso: «Non possiamo pensare che il futuro del sistema Prosecco e delle sue Denominazioni possa essere gestito attraverso una diatriba mediatica»

Si è svolto oggi il CdA del Consorzio di tutela della DOC Prosecco, il quale ha ben inteso come le parole pronunciate dal direttore Luca Giavi siano state utilizzate estrapolandole da un’esposizione più ampia che cercava di spiegare come la menzione “superiore” sia riservata esclusivamente - sulla scorta di quanto stabilito dai relativi disciplinari - alla tipologia spumante delle DOCG “Asolo Prosecco” e “Conegliano Valdobbiadene Prosecco”, senza, in alcun modo, voler intendere l’esclusione della possibilità di utilizzo del termine “superiore” da parte delle due denominazioni, ma il suo corretto utilizzo.

 Per il resto, il Consiglio di Amministrazione ha ribadito come rimanga auspicabile definire, in modo condiviso, alcuni aspetti della comunicazione delle tre denominazioni, al fine di evitare che, per ragioni diverse, vengano vanificate le azioni di tutela svolte dai Consorzi a favore dei rispettivi sistemi produttivi e dei consumatori.

La reazione degli industriali

«Il Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Assindustria Venetocentro, che rappresenta i maggiori produttori del Prosecco, esprime preoccupazione e disappunto per le polemiche a mezzo stampa tra le Denominazioni Prosecco Doc e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. Polemiche del tutto inopportune anche perché originate da dichiarazioni pubbliche in assenza di qualunque pronunciamento o posizione formale degli organismi e degli organi preposti alla tutela di questa importante filiera È un metodo che non condividiamo e che rischia di alimentare contrapposizioni strumentali assolutamente fuori luogo a fronte di una situazione che si conferma positiva per il Prosecco e per il suo territorio e che per questo richiede grande attenzione, capacità di visione e sempre più una regia condivisa nelle scelte strategiche che proprio il successo di questo nostro vino rendono necessarie». A parlare è Armando Serena, presidente del Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Assindustria Venetocentro che interviene nel dibattito innescato da qualche giorno e che sta provocando grandi tensioni nel mondo del prosecco.

«Le attuali tre Denominazioni riflettono un percorso storico di assoluto valore che merita rispetto. Ognuna con le proprie specificità, che trovano espressione e valore sui mercati internazionali. Anche negli ultimi anni - difficili sotto molti aspetti - tutte e tre le Denominazioni hanno conosciuto una crescita importante e l’apprezzamento di milioni di consumatori nel mondo, che ne fanno il vino italiano di maggiore successo. L’attuale valore del Prosecco è un patrimonio invidiabile, costruito da generazioni di imprenditori, agricoltori, tecnici, professionisti e studiosi, che va tutelato e rafforzato, partendo innanzitutto dal dialogo, all’interno delle diverse componenti della filiera. Dialogo del quale Assindustria Venetocentro è sempre stata convinta sostenitrice e per il quale continua a lavorare, anche in questo periodo. Questa storia di successo è una lezione che ci arriva dal passato e che dobbiamo fare nostra anche per il futuro. Un esempio positivo sbocciato nelle colline a nord di Treviso che dalla sua comunità di origine ha diffuso benessere in molte altre realtà ed ha fatto conoscere ed apprezzare il Prosecco ed il suo ambiente a milioni di persone nel mondo».

ARMANDO SERENA-5

«Temi così importanti, come le Denominazioni del Prosecco e l’ipotesi di un consorzio unico, vanno gestiti con estrema cautela, non tanto perché il cambiamento e l’evoluzione spaventano ma perché parliamo un settore che sta trainando l’economica agricola di un’area vasta e che rappresenta l’identità di numerosi territori. Non possiamo pensare che il futuro del sistema Prosecco e delle sue Denominazioni possa essere gestito attraverso una diatriba mediatica – dichiara Salvatore Feletti, presidente CIA agricoltori Italiani Treviso – Solo affrontando la questione attraverso un confronto serio sul futuro, sulle opportunità e sulle criticità, tra le quali la preservazione delle singole identità, sarà possibile trovare un’intesa che tutelerà le denominazioni, i territori e soprattutto le tante aziende, molte delle quali a conduzione famigliare, che hanno contribuito a rendere il Prosecco un’eccellenza e una storia riconosciuta in tutto il mondo».

«Come CIA Agricoltori Veneto e Treviso invitiamo tutte le parti in campo a ritornare al dialogo e al confronto costruttivi, lasciando da parte personalismi e contrapposizioni dannose per guardare a un futuro migliore, e di crescita, per il settore – dichiara Gianmichele Passarini, presidente CIA Agricoltori Italiani Veneto – Non possiamo permettere che divisioni e contrasti vadano a ledere il valore costruito con tanto lavoro e impegno alle nostre aziende».

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