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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Prosek, via libera dall'Unione Europea: «Attentato contro il vino italiano»

Lunedì 13 settembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale Ue la richiesta della Croazia di protezione della menzione tradizionale "Prošek", fatta dal Commissario all’Agricoltura Wojciechowski

«Non ho parole per commentare quanto accaduto. Di questa Europa non sappiamo cosa farcene, un'Europa che non difende l’identità dei suoi territori, un’Europa che dovrebbe conoscere la storia del Prosecco. Dovrebbe capire che, non solo si tratta di un prodotto che ha avuto tutti i riconoscimenti formali, dalle stesse strutture amministrative della Commissione Europea, anche rispetto alla riserva del suo nome, ma il prosecco ha, addirittura ottenuto il massimo riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. Tanto è vero che il territorio in cui si produce è definito ‘le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene’. E, quindi, adesso saremmo costretti a discutere anche sul nome di un sito già proclamato ufficialmente Patrimonio dell'umanità». 

Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta la notizia della pubblicazione, avvenuta lunedì 13 settembre in Gazzetta Ufficiale Ue, della richiesta della Croazia di protezione della menzione tradizionale “Prošek”, fatta dal Commissario Europeo all’Agricoltura Wojciechowski, dando così risposta alle interrogazioni parlamentari presentate da alcuni eurodeputati. «Si tratta – sottolinea il Governatore del Veneto – di una decisione che si pone, per altro, in aperta contraddizione con la sentenza diffusa appena qualche giorno fa, il 9 settembre scorso, dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che vieta l’uso di nomi o grafiche che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dalle norme Ue. Ciò che sta accadendo è vergognoso - conclude Zaia -. Così non si difende l’agricoltura e così non difendono investimenti. Ma, soprattutto, così si mortifica la storia e l’identità di un territorio. Spero che ci siano gli strumenti per ricorrere. La Regione farà la sua parte».

Le altre reazioni

«Un atteggiamento schizofrenico, incomprensibile, che mina la fiducia nelle istituzioni e mette a repentaglio le nostre produzioni. Contro questa decisione ricorreremo in tutte le sedi istituzionali competenti». Queste le parole dell'assessore regionale all’agricoltura, Federico Caner, in merito al via libera da parte della Commissione Europea alla protezione della menzione tradizionale del vino croato Prosek. La decisione della Commissione sul Prosek verrà portata all’attenzione del Ministro all’Agricoltura in occasione della Commissione Politiche Agricole che si terrà giovedì 16 settembre nel corso del G20 Agricoltura di Firenze, al quale parteciperà anche l’assessore Caner. «Al Ministro chiederò di attivarsi affinché vengano messe in atto tutte le procedure necessarie per far sì che questa decisione venga rivista e si proceda presto con una nuova normativa in materia».

L'eurodeputato trevigiano della Lega, Gianantonio Da Re, aggiunge: «Il Prosecco è veneto. L'Ue non ci prenda in giro: inaccettabile che un vino prodotto in Croazia si possa chiamare Prosek senza ammettere che si tratta di contraffazione bella e buona che andrà a penalizzare duramente uno dei prodotti di eccellenza del Made in Italy. Se la Commissione europea intende davvero prendersi gioco dei nostri produttori riconoscendo l’indicazione geografica protetta del vino croato Prosek, si sbaglia di grosso ma per impedire questa follia e bloccare un disastro economico è assolutamente necessario che si attivino immediatamente il Commissario europeo Paolo Gentiloni, il Premier Mario Draghi e il Presidente della Regione Luca Zaia. A partire da adesso abbiamo due mesi di tempo per opporci, il Governo italiano e la Regione del Veneto insieme all'Europa devono impedire che venga “legalizzata” la concorrenza sleale al nostro vino. Se non ci si opporrà, il rischio sarà irreparabile non solo per il Veneto ma per tutto il Paese perché inizieranno a svalutare la tipicità di moltissimi altri prodotti italiani a livello mondiale».

Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso interviene duramente sul via libera dell’Ue proprio nel giorno in cui si celebrava il record storico dell’export di Prosecco nel Mondo, cresciuto del 35% nei primi sei mesi del 2021: «E' incredibile che l'Unione Europea permetta questo! Sembra proprio un attacco ad uno dei prodotti che stanno crescendo maggiormente nei mercati internazionale. L'assurdità è che permettono questo sounding nocivo ad un Paese accanto. E non si tratta di giudicare il vino croato in questione perché è un prodotto totalmente differente. Anzi, il rischio è proprio quello di ingannare i consumatori. Inoltre, tutto questo accade proprio mentre la Corte di Giustizia europea condanna i nomi illegittimi di altri prodotti».

«Un via libera che contraddice anche in maniera clamorosa la recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea come la star delle bollicine italiane» aggiunge Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso. E’ necessario fare presto per fermare una decisione scandalosa che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo - sostiene in coro Coldiretti Treviso - si tratta di un precedente pericoloso che rischia anche di indebolire la stessa Ue nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare la denominazione prosecco dai falsi come in Argentina e Australia. Dopo la pubblicazione in Gazzetta - conclude Coldiretti - tutte le parti interessate disporranno di un termine di due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare un'obiezione motivata che la Commissione analizzerà prima di adottare una decisione finale».

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