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Prosek, Zaia: «Situazione inaccettabile, pronti a battaglia legale»

Mercoledì 22 settembre, da Conegliano, il presidente del Veneto è intervenuto sulla questione Prosek con parole molto dure verso l'Ue. «Incarico a uno studio legale internazionale per seguire la vicenda»

«E' una situazione inaccettabile e inverosimile». Con queste parole il presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta da Conegliano l'arrivo in Gazzetta europea della domanda di protezione della menzione tradizionale del “Prosek” croato. 

«Nel 2009, d'accordo con l'Europa, è stata riconosciuta la riserva del nome. Nessuno al Mondo può imbottigliare del vino e chiamarlo Prosecco se non viene da queste zone. Nel 2019 è arrivata la denominazione Unesco. Non esiste che oggi l'Europa ci dica che il "Prosek" croato è una novità da tutelare. Ieri in giunta regionale abbiamo dato incarico a uno studio legale internazionale perché si occupi della vicenda. Siamo pronti a dare battaglia per vie legali. La più grande denominazione al mondo deve essere tutelata» conclude il Governatore. 

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«Contro la menzione speciale del Prosek vinceremo solo se agiamo da squadra. Per questo stiamo già lavorando con i Consorzi di tutela del Prosecco, affinché, accanto al lavoro dell’avvocatura regionale, si attivino per mettere in campo tutti gli strumenti per fare opposizione a un riconoscimento che distingue un prodotto unico al mondo, che è sinonimo di storia e identità Veneta”. Lo dice l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Federico Caner, in riferimento alla richiesta di riconoscimento da parte della Croazia di una menzione che ricalca quella di un vino unico nel suo genere, riconosciuto anche come una delle eccellenze del Made in Italy. Da mercoledì 22 settembre, infatti, con l’arrivo in Gazzetta della domanda di protezione della menzione tradizionale “Prosek”, “tutte le parti interessate disporranno di un termine di due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare un’obiezione motivata che la Commissione analizzerà prima di adottare una decisione finale. Per questo, dalle Colline del Prosecco passando per Roma e Bruxelles, assieme ai nostri parlamentari siamo pronti a dare battaglia a questa iniziativa che, oltre ad essere scandalosa, rischia anche di creare dei precedenti - continua l'assessore - Sarà una opposizione dura, che deve coinvolgere tutti. Oggi in pericolo è il Prosecco, ma il problema dell'italian sounding resta e va fermato

Gianpaolo Vallardi, senatore della Lega e Presidente della commissione Agricoltura, durante l’informativa urgente del Ministro dell’Agricoltura sulla vicenda Prosek: «L’Italia deve far valere le proprie ragioni in Europa e fare tutto il possibile per difendere la denominazione del nostro Prosecco, vino che non significa solo mezzo milione di bottiglie vendute ed un fatturato intorno ai 2,5 miliardi ma è soprattutto un ambasciatore del Made in Italy. Il Prosecco è un marchio d’eccellenza che rappresenta l’Italia nel mondo, patrimonio dell’umanità per l’Unesco che significa per noi anche turismo, lavoro e cura dei territori. Oltre 23 mila ettari con quasi 12 mila produttori, tra cui molti giovani che si avvicinano alla terra e grazie al Prosecco costruiranno il loro futuro. L’Italia deve battersi con ogni mezzo in difesa del nostro vino poiché il riconoscimento del Prosek da parte dell’Ue sarebbe un’istituzionalizzazione dell’italian sounding, che farà crollare una diga a tutela del Made in Italy. La Lega si è sempre battuta in difesa dei territori del Prosecco con l’impegno del Governatore Zaia e del già Ministro oggi Sottosegretario Centinaio, continuerà certamente a farlo e sosterrà il Governo in questa battaglia che dobbiamo e possiamo vincere».

L'europarlamentare della Lega Mara Bizzotto, membro della Commissione Agricoltura, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE della richiesta di riconoscimento della denominazione Prosek da parte della Croazia, aggiunge: «La truffa del Prosek non passerà, da oggi abbiamo 2 mesi di tempo per fermare la scandalosa richiesta dei croati, costi quel che costi: chiederemo che la guerra Prosecco/Prosek sia inserita all’ordine del giorno di una delle prossime Plenarie del Parlamento Europeo, perché tutta Europa deve rendersi conto dell’assoluta follia di aprire le porte alla denominazione Prosek, palesemente in conflitto con la Dop Prosecco e con le normative Ue sulle denominazioni di origine protetta. Difenderemo con le unghie e con i denti il vino Made in Italy: ma per vincere questa partita sarà fondamentale fare squadra e presentarsi uniti di fronte a Bruxelles, mettendo insieme gli sforzi di tutti gli attori in campo, dagli europarlamentari al Governo nazionale, dalla Regione Veneto ai Comuni, dai Consorzi di tutela ai produttori di Prosecco. Solo se saremo uniti costringeremo Bruxelles a fare marcia indietro sul Prosek, che rappresenta una colossale operazione di taroccamento contro il Made in Italy».

La deputata veneta di Italia Viva, Sara Moretto, conclude: «Con la pubblicazione in Gazzetta  della domanda di protezione della menzione tradizionale "Prosek" presentata dalla Croazia è scattato il conto alla rovescia per fare opposizione con ogni mezzo. A partire da oggi abbiamo due mesi per impedire questo ennesimo affronto al nostro Made in Italy. Neanche un minuto va sprecato: ogni azione possibile va messa in campo. Proprio per questo appena saputa la notizia, esattamente una settimana fa, sono intervenuta in Aula per chiedere con forza al Governo di attivarsi con celerità con la Comunità europea. Una richiesta che torno a rivolgere oggi con ancora più forza. Non possiamo tollerare un altro schiaffo, non possiamo perdere anche il Prosecco dopo la sconfitta del Tocai friulano a favore dell’Ungheria. Ricordo che il Prosecco è il vino italiano più venduto nel mondo e che rappresenta un elemento chiave dell’economia del Veneto e del Paese intero».

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