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Protesta di Conegliano, pronta la replica degli organizzatori: «Manifestare è un diritto»

Devis Bonaldo risponde alle polemiche circolate in queste ore e conferma: «Diffida per diffamazione ai giornali che ci danno dei negazionisti e dei no-vax. Basta etichette: siamo persone di buon senso che vogliono tornare alla normalità e alla libertà»

Non si sono fatte attendere le polemiche dopo la manifestazione di Conegliano cui tra gli altri hanno partecipato il dott. Riccardo Szumski e il filosofo prof. Francesco Lamendola. L'organizzatore, Devis Bonaldo, non arretra e anzi è pronta la sua replica: «Innanzitutto vorrei far presente che forniamo assistenza legale a costo irrisorio a tutti coloro che sono stati multati: ricordo che queste sanzioni non vanno pagate perchè sono illegittime e incostituzionali. Ho letto di tutto sul fatto di non aver mantenuto le regole su mascherine e distanziamento. La risposta mi appare evidente: noi eravamo in piazza proprio perchè non siamo più disposti ad accettare queste restrizioni arbitrarie».

La replica

Bonaldo spiega: «Posso capire eventualmente una mascherina indossata al chiuso ma all'aperto, anche alla luce dei recenti studi, non ci sono evidenze sulla possibilità di contagio. E poi basta etichette: no vax, negazionisti. Ho deciso di diffidare quei giornali o coloro che ci ghettizzano pubbliamente con questi termini. Invito ad andare a vedere il significato di questi termini: negazionista è riferito all'olocausto e non vedo cosa centri con il virus. Questo vaccino per il Covid è una terapia genica del tutto sperimentale: le persone non devono essere costrette a farlo e non si possono limitare le libertà di chi ha dubbi. Noi non siamo cavie delle case farmaceutiche».

Manifestare è un diritto

Infine chiude: «Manifestare è un diritto e noi non abbiamo padroni cui dare conto: le istituzioni dovrebbero comprendere le motivazioni alla base di queste proteste e non sparare sempre a zero su chiunque tenti di alzare un po' la testa. Altrimenti viene da pensare, a tutti noi che eravamo presenti alla manifestazione, che effettivamente, come andiamo dicendo da un po', vengano negate le libertà. Avvalorando le nostre tesi: ovvero che se fosse effettivamente così saremmo davvero in una dittatura».

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