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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Quattordicesima per circa 57mila pensionati trevigiani

Un centinaio le segnalazioni di chi non l’ha ricevuta arrivate allo SPI. Il segretario generale Barbiero: “Chi non l’ha percepita ed è convinto di averne diritto venga nelle nostre sedi”

TREVISO Una boccata d’ossigeno per molti anziani trevigiani che faticano ad arrivare a fine mese. Il 2 luglio è, infatti, arrivata la quattordicesima per i pensionati e le pensionate della Marca. E sono già circa un centinaio coloro che si sono rivolti allo Spi Cgil di Treviso segnalando il mancato ricevimento della somma aggiuntiva, pur sicuri di possederne i requisiti. Nella provincia di Treviso sono circa 57mila (per il 70% donne) i possibili beneficiari della quattordicesima mensilità, istituita nel 2007 dal governo Prodi per le pensioni fino a circa 750 euro lordi mensili e ampliata lo scorso anno - grazie all’intervento dei Sindacati - anche per gli assegni pensionistici compresi tra 750 e i circa mille euro lordi mensili. La quattordicesima può variare da un minimo di 336 fino a un massimo di 655 euro netti (perché esenti dalle tasse), a seconda della fascia di reddito e degli anni di contribuzione (secondo lo schema qui sotto riportato).

Agli aventi diritto, la quattordicesima mensilità è assegnata dall’Inps d’ufficio, senza bisogno di domanda. Come già successo l’anno scorso, può però accadere che qualche pensionato, pur possedendo i requisiti, non la riceva per le più svariate ragioni: ad esempio il compimento del 64esimo anno entro il 2018 (caso per il quale viene erogata pro quota nel mese di dicembre) ma anche per qualche forma di incongruenza della banca dati Inps rispetto ai redditi complessivi del pensionato (ovvero quelli diversi dalla pensione) o in caso di assenza di dichiarazione del reddito 2017 (730, Modello Red) perché non dovuta.

“Coloro i quali ritengano di avere diritto alla quattordicesima si rivolgano ai nostri operatori nelle sedi Cgil del territorio per un’opportuna verifica dell’esattezza dell’importo del proprio assegno pensionistico e, in caso, di richiederne il pagamento - invita Paolino Barbiero, segretario generale dello Spi Cgil di Treviso -. Questa somma aggiuntiva rappresenta per il portafoglio di tanti anziani trevigiani una boccata di ossigeno e per il Sindacato un’importante conquista che permette di valorizzare le pensioni più basse - sottolinea Barbiero -, anche rispetto a quelle assistenziali erogate al netto di un versamento contributivo”. 

LA 14ESIMA MENSILITÀ NEL DETTAGLIO

A chi spetta Ai pensionati con più di 64 anni di età e un reddito inferiore a due volte la pensione minima che nel 2018 è di 507,42 euro lordi mensili. La 14esima è corrisposta per: pensioni di anzianità, pensioni di vecchiaia, pensioni anticipate, pensioni di invalidità e di inabilità, pensioni di reversibilità del settore pubblico e privato

A quanto ammonta Dipende dalle fasce di reddito e dagli anni di contributi versati. Per chi ne beneficia fino dal 2007, ovvero chi ha pensioni inferiori a 761,13 euro lordi mensili (ovvero una volta e mezzo il trattamento minimo), lo scorso anno è stato previsto un aumento del 30% della somma aggiuntiva: 

  • 437 euro se il pensionato ha versato almeno 15 anni di contributi come lavoratore dipendente, fino a 18 anni se lavoratore autonomo;
  • 546 euro per chi ha versato più di 15 anni di contributi e fino a 25 anni, come lavoratore dipendente, da oltre i 18 ai 28 anni se lavoratore autonomo
  • 655 euro se il pensionato ha versato oltre 25 anni di contributi, 28 anni se autonomo
  • Per chi ne beneficia dallo scorso anno, ovvero per chi ha pensioni comprese fra 761,13 euro lordi mensili(una volta e mezzo la pensione minima) e 1.014,84 euro (due volte la pensione minima) le somme aggiuntive sono le seguenti: 
  • 336 euro se il pensionato ha versato almeno 15 anni di contributi come lavoratore dipendente, fino a 18 anni se lavoratore autonomo
  • 420 euro per chi ha versato più di 15 anni di contributi e fino a 25 anni, come lavoratore dipendente, da oltre i 18 ai 28 anni se lavoratore autonomo
  • 504 euro se il pensionato ha versato oltre 25 anni di contributi, 28 anni se autonomo

Cosa bisogna fare per riceverla La prestazione viene assegnata in automatico, ma è accaduto che, per un errore dei conteggi effettuati dai sistemi informatici dell’Inps, questo non sia avvenuto

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