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Al via la più grande indagine mai fatta sugli anziani in Veneto

Diecimila questionari per conoscerne condizioni di vita e salute. Una ricerca molto ambiziosa e puntuale promossa dall'associazione Anteas e finanziata dalla Regione con 67mila euro

Dieci mesi di tempo, diecimila questionari da 120 domande destinate a veneti ultra 65enni in 100 Comuni (almeno nella fase iniziale) di riferimento. Una mole impressionante di dati e informazioni che daranno alla fine una fotografia, aggiornata e diversificata geograficamente, delle condizioni di vita e dello stato di salute del milione di anziani in Veneto. Fotografia che poi potrà guidare, quasi cucendole su misura per problematica e/o territorio, sia le attività del terzo settore che quelle sindacali destinate a questa fascia.

Si chiama “Ricerca azione su anziani della Regione Veneto: raccontare la propria esperienza di vita tra assistenza ed esistenza” ed è l’iniziativa ambiziosa che l’associazione di volontariato Anteas Veneto ha presentato in collaborazione con l’Università di Padova alla Regione Veneto nell’ambito dei bandi per progetti di rilevanza regionale promossi da organizzazioni di volontariato, ottenendo un finanziamento di 67mila euro per la sua realizzazione. Martedì 18 dicembre si è tenuta a Mestre la presentazione del progetto ai rappresentanti delle 254 associazioni Anteas di tutto il Veneto, che saranno il braccio operativo della ricerca nei prossimi mesi. Alla presentazione era presente anche il sindacato regionale dei pensionati Cisl Fnp, mentre l’assessora regionale ai Servizi sociali Manuela Lanzarin e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro hanno inviato i loro saluti.

«Questa si definisce una “ricerca azione”, perché all’obiettivo conoscitivo è affiancato quello pratico di individuare azioni concrete di miglioramento delle situazioni che avremo finito con l’indagare - ha spiegato Amerigo Lissandron, presidente Anteas Veneto - Come associazione di volontariato – ha aggiunto - possiamo attivare nuovi o innovativi servizi che siano veramente utili alle comunità alle quali ci rivolgiamo. Per esempio contrastando la solitudine involontaria degli anziani, rafforzando la loro l’autonomia o agendo a sostegno dei non autosufficienti, che sono i soggetti più deboli». Di applicazione diretta dei risultati della ricerca nella contrattazione sociale ha parlato Giancarlo Pegoraro, segretario regionale Fnp Veneto: «Questa diventa una piattaforma di rivendicazione utile e cucita su misura dei territori, perché ci consente di andare nei nostri Comuni e discutere di problemi veri, concreti e in un certo senso certificati». Il prof. Ivano Spano, sociologo all’Università di Padova e segretario generale dell’Università Internazionale per la Pace, ha sottolineato la straordinarietà dell’iniziativa: «Un campione di 10mila persone è raro anche per l’Istat. Questa ricerca sarà come una Tac in chiave storica della vita e della salute degli anziani in Veneto, indagando l’altro ieri, ieri e oggi con proiezioni sul futuro». I prossimi passaggi vedranno: a gennaio la formazione dei volontari che condurranno le interviste, da inizio febbraio a fine maggio la raccolta dei questionari, alla quale seguirà la fase di rielaborazione e analisi dei dati con consegna dei risultati completi fra settembre e ottobre 2019.

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