rotate-mobile
Attualità Sant'Antonino / Piazzale dell'Ospedale

Liste d'attesa per il Covid: «Recuperato l'83% delle prestazioni»

I dati, presentati mercoledì 15 febbraio, segnalano un recupero del 100% dell’attività specialistica ambulatoriale, del 90% nella chirurgia ambulatoriale, del 97% nello screening

I dati del monitoraggio sulla gestione delle liste d’attesa dopo le restrizioni legate alla pandemia segnalano un recupero dell’83% delle prestazioni sanitarie in Veneto.

Con riferimento all’arco temporale tra marzo 2020 e febbraio 2022, su circa 450mila prestazioni complessive sospese risultano erogate oltre 374mila, comprendendo i ricoveri ospedalieri e la specialistica ambulatoriale. «Il recupero sta ancora continuando ma possiamo guardare al lavoro fatto con soddisfazione. I dati riguardano l’attività programmabile perché tutta quella d’urgenza o comunque non differibile, per specificità o gravità, è stata garantita ed erogata anche nei periodi di sospensione» ha detto l'assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, commentando i dati presentati mercoledì 15 febbraio del Piano operativo per il recupero delle liste d’attesa condotto dalla Regione. I dati presentati riferiti all’attività sospesa tra marzo 2020 e febbraio 2022, segnalano tra l’altro un recupero del 100% dell’attività specialistica ambulatoriale, del 90% nella chirurgia ambulatoriale, del 97% nello screening.

2T5A1293

«Nel dare concretezza al piano di recupero - aggiunge l'assessore - abbiamo investito quasi 41 milioni di euro provenienti dai finanziamenti nazionali allo scopo destinati. Abbiamo provveduto all’acquisto di prestazioni aggiuntive del nostro personale sanitario, col reclutamento di nuovo personale a tempo determinato e con quote di budget aggiuntive del privato accreditato convenzionato. Ora, sappiamo che sono stati stanziati ulteriori 500 milioni e che al Veneto dovrebbero spettarne altri 40 milioni circa. Quando ne avremo la certezza metteremo in campo un nuovo piano di interventi per aggredire le circa 150mila prestazioni sospese che si sono accumulate dal 2022 a oggi. Queste ultime hanno una natura ben precisa non solo perché c’è un’attività prescrittiva molto più forte conseguenza del post Covid ma anche perché è legata a una carenza di personale che non sempre ci consente di essere così puntuali come vorremmo».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Liste d'attesa per il Covid: «Recuperato l'83% delle prestazioni»

TrevisoToday è in caricamento