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Molinetto della Croda, processo con rito abbreviato per gli indagati

Alla sbarra Valter Scapol, il presidente della Proloco di Refrontolo, dell'architetto Annalisa Romitelli, dell'architetto Leopoldo Saccon e del geologo Celeste Granziera, tecnici della Tepco, lo studio che si occupò della consulenza per la redazione tecnica del Pat

Hanno chiesto tutti di essere giudicati con il rito abbreviato i quattro indagati per i fatti di Molinetto della Croda di Refrontolo, la tragedia che il 2 agosto del 2014 è costata la vita  a Luciano Stella, Giannino Breda, Maurizio Lot e Fabrizio Bortolin, uccisi dall'onda di acqua e fango del torrente Lierza che straripò a causa della violenta pioggia caduta quella sera mentre era in corso la "festa dei omi". Disastro colposo, omicidio colposo e organizzazione di manifestazione pubblica senza autorizzazione le ipotesi di reato a vario titolo nei confronti di  Valter Scapol, il presidente della Proloco di Refrontolo, dell'architetto Annalisa Romitelli - all'epoca dei fatti responsabile dell'ufficio tecnico del Comune - dell'architetto Leopoldo Saccon e del geologo Celeste Granziera, questi due i tecnici della Tepco, lo studio che si occupò della consulenza per la redazione tecnica del Pat.

Per il sostituto procuratore Mara De Donà i consulenti esterni e  i tecnici del Comune sbagliarono, al momento della redazione del PAT del Comune di Refrontolo, a non inserire la zona della tragedia tra quelle a rischio idrogeologico. Ma per il consulente nominato dal gup Angelo Mascolo le precipitazioni di quel 2 agosto che provocarono lo straripamento del torrente Lierza , furono un evento imprevedibile. Per il perito l'unica cosa che avrebbe potuto evitare il disastro del tendone della "festa dei omi" travolto dalla piena avrebbe potuto essere la decisione delle vittime di andarsene quando l'acqua cominciò a salire, velocemente ma in maniera graduale. La famiglia di Maurizio Lot deciderà solo all'8 gennaio prossimo, data in cui il procedimento arriverà a sentenza, se confermare o meno la propria costituzione come parte civile. In caso di assoluzione con l'abbreviato, infatti, sarebbe impossibile agire poi in sede civile per ottenere il risarcimento dei danni. Dal processo sono invece usciti, come previsto dal rito alternativo, i due responsabili civili, ovvero il Comune di Refrontolo e la Tepco.

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