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Vittorio Veneto, iniziato il restauro delle bombarde del Museo della Battaglia

Al lavoro i tecnici della 132° Brigata Corazzata «Ariete» con la supervisione di un esperto del Museo Storico Nazionale di Artiglieria di Torino

Due pezzi di storia dell’artiglieria stanno tornando all’antico splendore. Una squadra di tecnici militari - appartenenti alla 132° Brigata Corazzata «Ariete» - è da qualche giorno al lavoro sulle bombarde del Museo della Battaglia. Da generazioni i vittoriesi sono stati abituati a vederle prima sotto la loggia del palazzo e poi di fronte all’attuale ingresso della struttura. Una nuova sensibilità circonda ora i reperti di quell’epoca che le attuali normative considerano a tutti gli effetti testimonianze archeologiche. Il Sindaco Antonio Miatto e l’Assessore alla Cultura Antonella Uliana, nel salutare il personale delle Forze Armate in arrivo in città, hanno espresso «vivo compiacimento per una collaborazione che continua nel tempo e che sta dando frutti importanti a testimonianza dell’impegno dell’Esercito a favore della società civile.

La nuova convezione tra il Comune di Vittorio Veneto e la Brigata ‘’Ariete’’ produrrà ulteriori risultati sotto forma di attività culturali quali mostre, pubblicazioni e convegni di studio». Terminato il restauro, le due bocche da fuoco, in virtù del mutato contesto normativo che ne tutela in modo più stringente la conservazione, verranno con ogni probabilità collocate all’interno del museo. Ciò sulla base di un progetto che dovrà essere approvato dalla competente Soprintendenza. Lo stesso progetto prevede anche che il cortile di accesso dell’Istituto, dove le due bombarde erano state sistemate dopo i lavori di ristrutturazione del 2014, venga riallestito facendo ricorso anche alle opere prodotte nell’anno del Centenario grazie all’iniziativa «Giovani Artisti Internazionali». Il team della Brigata «Ariete» è guidato dal Maresciallo Fabrizio Crucitti che ha già diretto nel 2019 la manutenzione della raccolta di armi del museo. Ne fanno parte anche il Caporal Maggiore Alessandro Di Natale, il Caporal Maggiore Carmine Villani, il Sergente Maggiore Donato Ruggeri e il Caporal Maggiore Rocco Piscionieri. Project Officer è il Maggiore Vincenzo Alfieri.

A sovrintendere le operazioni è giunto da Torino il Luogotenente Enrico Galletti, conservatore del Museo Storico Nazionale di Artiglieria, oplologo con alle spalle esperienze decennali ed ispettore della Soprintendenza per la Città Metropolitana di Torino.  Il laboratorio presso il quale si svolgono le operazioni di restauro è stato allestito presso i magazzini comunali di Via del Macello. I due pezzi oggetto dell’intervento sono un Minenwerfer M.16, 17 del peso di 345 Kg., prodotto in 300 esemplari, e un Luftminewerfer M.16 ad aria compressa che si segnala per la sua particolare rarità, essendo stato realizzato in soli 100 esemplari.

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