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Restauro della chiesetta di Sant'Anna: avviata una raccolta fondi

Don Giuseppe Mazzoccato ha aperto un crowdfunding online su Eppela per ridare luce ad un’opera architettonica dal grande valore artistico e sociale per tutto il quartiere di Monigo

Una raccolta fondi online per contribuire al futuro restauro dell’antica chiesetta di Sant’Anna, un’opera architettonica dal grande valore artistico e sociale per tutto il quartiere di Monigo. Questa l’ultima iniziativa dell’omonimo Comitato che, dopo l’organizzazione della tradizionale sagra rionale dello scorso mese di novembre il cui ricavato è stato accantonato per il restauro, mira ad ottenere nuove donazioni per perseguire nella propria progettualità. Dopo il logorio degli anni trascorsi dalla sua fondazione, oggi occorre difatti consolidare le fondamenta ed il tetto, oltre ad assicurare il reflusso dell’acqua piovana. Ma anche la parte pittorica ha bisogno di essere revisionata prima che la chiesetta possa essere restituita al culto, del resto mai cessato, ed inserita così anche negli itinerari turistici relativi a Treviso e dintorni.

L’oratorio di Sant’Antonio Abate (che prende il nome da un ospizio che per più di 200 anni aveva operato a San Giuseppe), come originariamente era chiamata la struttura, faceva in principio parte di una villa della famiglia veneziana dei Tron. La parrocchia di Monigo entrò poi in possesso dell’oratorio nel 1888 una volta ceduto dai signori Baroncelli che, nel 1822, avevano a loro volta acquistato la proprietà. All’epoca nell’oratorio era custodito il corpo di San Clemente martire che era stato donato al Baroncelli, di mestiere notaio, da un ambasciatore spagnolo del quale era procuratore. La famiglia Baroncelli, in seguito, volle che il corpo del Santo trovasse una più decorosa sistemazione e per questo motivo lo donò alla Chiesa parrocchiale, dove oggi si trova, sul muro al lato sinistro dell’altare della Madonna.

Da quel momento sono chiaramente passate molteplici annate che hanno portato ad alcune inevitabili problematiche importanti che richiedono oggi un intervento urgente. Tra queste: una flessione di una certa importanza della volta interna, con fessurazioni accentuate soprattutto lungo l'asse longitudinale e in alcuni punti della muratura perimetrale; l’umidità di risalita; l’esfoliazione dell'intonaco perimetrale interno e alcune infiltrazioni d’acqua. Al momento, a qualche settimana dalla sua apertura sulla piattaforma online Eppela da parte di don Giuseppe Mazzoccato, la raccolta fondi conta solamente 200 euro totali di donazioni (frutto di elargizioni di quattro sostenitori) su un complessivo di 20mila euro di obiettivo finale. Chiunque voglia però contribuire al restauro, tanto caro a tutta la comunità locale, può collegarsi al sito di Eppela, cercare il progetto per Sant’Anna e donare una somma che parte dai 30 euro fino a superare, nei migliori casi, anche la quota di 350 euro. Un piccolo gesto che farà di certo piacere a tutti i sostenitori dell’antica chiesetta.

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