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Bar e ristoranti riaperti, Conte: «Troppi ragazzi hanno alzato il gomito»

Il sindaco: «Mi è dispiaciuto vedere gruppi di ragazzi alterati alle 15 del pomeriggio e con la mascherina, in troppi casi, abbassata e non per la consumazione del pasto o della bevanda»

«Dopo i primi due giorni di zona gialla posso dire che in città c'è stata collaborazione e responsabilità. Sono quindi felice di aver visto le prime tazzine servite al bar e i primi pranzi all'aperto. Tuttavia, mi è dispiaciuto vedere gruppi di ragazzi alterati alle 15 del pomeriggio e con la mascherina, in troppi casi, abbassata e non per la consumazione del pasto o della bevanda. In questo senso, chiedo aiuto alle famiglie. Io stesso ho richiamato alcuni giovani: c'è chi ha gradito e chi meno ma continuerò a farlo perché tengo molto a loro. Un conto sono l'euforia e l'entusiasmo per il ritorno alla vita, un altro è esagerare o alzare il gomito. Non voglio risultare ripetitivo, perché l'invito ad utilizzare i dispositivi di protezione lo vediamo scritto dappertutto e in tutte le lingue, ma "proteggere e proteggersi" deve essere la nostra priorità. Mi raccomando, non sottovalutiamo il virus, non facciamo cavolate! Ricordiamoci dei sacrifici, delle sofferenze e delle limitazioni che hanno caratterizzato gli ultimi mesi». A dirlo è il sindaco di Treviso, Mario Conte, che fa così un bilancio di questi primi giorni di "zona gialla".

Nonostante il richiamo ai più giovani, però, il Comune rimane comunque convinto di dare la possibilità ai locali del centro di espandersi all'esterno delle loro strutture sfruttando così i dehors per nuovi spazi a favore di clienti. Una scelta, quella di Ca' Sugana, subito ben accolta da bar e ristoranti della città che hanno subissato di richieste il Comune. «Su un aspetto rimarremo però intransigenti, ovvero sul divieto di tavolini e sedie nei pressi di monumenti o all'interno di porte storiche per evitare quanto successo nelle ultime ore a San Tomaso. Per venire incontro ai nostri imprenditori abbiamo in ogni caso deciso di non far valere il regolamento comunale sull'estetica dei dehors stessi. Baristi e ristoratori potranno dunque utilizzare qualsiasi tipologia di arredo urbano, e lo stesso vale per forme e colori» conclude il sindaco Conte.

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