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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ulss 2 progetta già la Fase 3: mantenuti 60 posti in Malattie infettive

Dal 4 maggio importanti novità per la sanità trevigiana. Il direttore Francesco Benazzi: «I tempi per le visite aumenteranno. Prelievi del sangue solo su prenotazione per evitare code»

Fase 2 ai blocchi di partenza per gli ospedali della provincia di Treviso. Da lunedì 4 maggio, seguendo tutte le ultime normative regionali, ospedali, ambulatori e tutte le altre strutture dell'Ulss 2 inizieranno a riprendere le loro attività.

Lo ha annunciato oggi, giovedì 30 aprile, il direttore dell'azienda sanitaria trevigiana, Francesco Benazzi, in una conferenza tenuta insieme al dottor Dalla Barba e al dottor Del Re. Tra le novità più importanti nel piano per la ripartenza c'è la decisione di mantenere 60 posti letto in Malattie infettive, reparto esterno dell'ospedale Ca' Foncello per contenere possibili ricadute e una eventuale nuova ondata di contagi. «Oggi è un giorno importante, non solo perché ci prepariamo a riprendere le attività ospedaliere e ambulatoriali, ma anche perché la situazione dei contagi nella Marca è in miglioramento. Questo è avvenuto - commenta Benazzi - perché i trevigiani hanno saputo rispettare le regole. Lo dimostrano i dati delle Terapie intensive nei nostri ospedali: il 24 aprile avevamo 25 persone ricoverate, oggi sono 16. Stesso discorso per i ricoveri ospedalieri: ad oggi sono 75 negli ospedali dell'Ulss 2, 42 negli ospedali di comunità e 12 all'ospedale San Camillo. Ancora più significativo il dato sui casi positivi tra il personale medico: il 7 aprile c'erano 214 casi positivi, ieri (mercoledì 29 aprile) sono scesi a 49 casi di cui 9 medici, 23 infermieri e 17 operatori socio-sanitari. Numeri impensabili fino a qualche settimana fa - sottolinea Benazzi - Questi dati ci hanno portato a progettare la Fase 2 pensando, al tempo stesso, anche a un possibile ritorno del virus, liberando posti in Terapia intensiva e tenendo a Treviso 60 letti nel reparto esterno di Malattie infettive».

Novità per la ripartenza

La Fase 2 negli ospedali della provincia seguirà le direttive regionali: controllo e misurazione della temperatura all'ingresso di tutti gli ospedali, distanziamento di almeno un metro nelle sale d'attesa, percorsi dedicati all'interno degli ospedali che terranno distanziati i pazienti sospetti da quelli privi di febbre. Le novità più importanti riguarderanno le visite: «Abbiamo 45mila prestazioni accumulate - commenta Benazzi - E' chiaro che i tempi di attesa e delle visite stesse aumenteranno. Ogni 3 o 4 visite tutti gli ambienti dovranno essere sanificati. Le liste di attesa per gli interventi chirurgici finaranno per allungarsi così come le prestazioni ambulatoriali a causa dei tempi necessari per il pre-triage e i controlli su pazienti e personale sanitario. Chiedo fin da subito - commenta Benazzi - un po' di pazienza ai cittadini. Bisognerà aspettare più del solito ma è una misura necessaria per garantire la salute di tutti. Per il personale sanitario abbiamo predisposto specifiche "aree di decantazione" dove dovranno restare fino a quando non avremo l'esito del tampone che dirà se possono entrare o meno in servizio. Il mio consiglio - continua Benazzi - è quello di promuovere il più possibile le visite e i controlli "a distanza". Implementeremo ancora questo servizio anche con l'aiuto dei medici di base in modo che i trevigiani vadano in ospedale o in pronto soccorso solo se davvero necessario».

Prelievi del sangue solo su prenotazione

Fino ad oggi i prelievi del sangue erano avvenuti con accesso diretto nei centri prelievi dell'Ulss 2. Da lunedì 11 maggio si potrà andare a fare il prelievo del sangue solo su prenotazione per evitare code interminabili a causa del distanziamento obbligatorio di almeno un metro. Nei giorni scorsi a Padernello di Paese e al centro prelievi di Borgo Cavalli a Treviso si sono verificate code di 250 persone. «Questo provvedimento - commenta Benazzi - servirà ad evitare che episodi del genere riaccadano in futuro creando disagi non solo per il nostro personale ma per tutti gli utenti, soprattutto anziani, in coda per ore sotto il sole».

Il futuro dei Covid-Hospital

«La novità più importante riguarda il Ca' Foncello di Treviso. Nel malaugurato caso in cui dovesse esserci un possibile ritorno del contagio nei prossimi mesi, abbiamo deciso di mantenere 60 posti letto nel reparto di Malattie infettive, situato all'esterno dell'ospedale di Treviso - ha commentato Benazzi - Una decisione necessaria in chiave prevenzione e dopo lo sforzo dell'Ulss 2 di portare i posti letto nel reparto da 28 a 60 in piena emergenza sanitaria. Gli altri ospedali Covid andranno invece verso una normalizzazione generale. Montebelluna e Castelfranco Veneto, dai prossimi giorni, non saranno più ospedali Covid - ha dichiarato Benazzi - Così come Oderzo, dal 12 o 13 maggio, riprenderà tutte le attività spostando gli ultimi pazienti Covid-positivi negli ospedali di comunità. Conegliano è l'altro ospedale non più Covid già da alcuni giorni. Vittorio Veneto, infine, resterà Covid Hospital anche se il pronto soccorso riaprirà dal 12 maggio e verranno creati 4 nuovi posti letto in Terapia intensiva. Sarà una normalizzazione lenta - conclude Benazzi - Non possiamo rischiare di avere una nuova impennata di contagi. Sarà fondamentale il contributo e la collaborazione non solo del personale sanitario ma anche di tutti i cittadini»

Il video della conferenza

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