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Ricreazione in classe per colpa dello smog: polemiche in città

Fa discutere la nuova proposta del sindaco di Treviso, Mario Conte: favorevole all'idea il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi, critiche dal consigliere regionale Andrea Zanoni

Sta facendo molto discutere la nuova proposta di Mario Conte, primo cittadino di Treviso, che nelle scorse ore ha invitato presidi e dirigenti scolastici del capoluogo di Marca a tenere tutti gli alunni all’interno delle aule anche durante la ricreazione a causa degli elevati livelli di smog e Pm10 registrati in città. A sostegno della proposta il direttore generale dell'Ulss 2, Francesco Benazzi, che commenta: «Smog e Pm10 stanno rendendo molto difficile la situazione dell'aria a Treviso. Capisco la proposta del sindaco Conte per tutelare la salute dei ragazzi».

La polemica

La proposta ha sollevato non poche polemiche soprattutto dopo le parole del consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni: «Trovo singolare che siano gli studenti a pagare per le mancate scelte degli adulti - commenta - Costringerli a restare in classe durante la ricreazione perché per anni è stato fatto poco o niente contro l’inquinamento atmosferico è singolare. Dal sindaco Conte, anche nel suo ruolo di presidente Anci, ci si aspetterebbe ben altro. Prendo atto che Conte, almeno, si è reso conto della gravità della situazione; anziché scaricare tutto sugli studenti dovrebbe però parlare con l’assessore regionale all’Ambiente, pure lui della Lega, così magari passano dalle parole ai fatti. È davvero convinto il sindaco di Treviso che nelle classi si respiri un aria migliore? Ci sono sistemi di depurazione e climatizzazione in ogni aula? Palliativi e scorciatoie non servono - incalza il consigliere Pd - È invece necessario un Piano Aria efficace, non come quello attuale, anche perché lo smog ogni anno in Italia provoca decine di migliaia di morti premature. I continui sforamenti del valore limite giornaliero di Pm 10 parlano da soli; l'accordo di bacino padano, stipulato ormai più di 5 anni fa, già debole di suo è stato puntualmente disatteso a suon di deroghe da parte di Regioni e Comuni. Con un quadro del genere è sconcertante pensare che per tutelare la salute dei più giovani sia sufficiente non farli uscire all’aperto durante l’intervallo».

Alle parole di Zanoni ha replicato a stretto giro l'assessore regionale all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin: «Gli scienziati, ormai da tempo, hanno svelato che il Veneto è un caso unico al mondo per la sua conformazione, che purtroppo rende praticamente impossibile il giusto ricambio d’aria. Nonostante ciò, nelle ultime rilevazioni di Arpav si registra, dopo dieci anni, un miglioramento della salute della nostra aria, arrivando addirittura a  dimezzare alcuni importanti inquinanti. Certo, non abbiamo ancora un risultato ottimale e, per questo, l’impegno e l’attenzione sono sempre al massimo. Le polemiche sollevate da Zanoni sono strumentali e inopportune. Ricordo - continua l'assessore regionale - che l’accordo del Bacino Padano (oltre al Veneto ci fa parte la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna) è stato integrato, l’anno scorso, con misure straordinarie e condivise e che è in fase di revisione anche il nuovo Piano dell’aria: significa che le azioni messe in campo per contrastare l’inquinamento dell’aria da parte delle quattro Regioni sono le medesime, anche se con governi di colore diverso.

È stucchevole -conclude Bottacin - che Zanoni sfrutti un’azione cautelativa messa in atto da un sindaco per la salute dei suoi cittadini, per ritornare su un tema su cui forse dovrebbe informarsi meglio, anche con la collaborazione degli scienziati. Il picco di inquinamento dell’aria, su cui comunque non stiamo abbassando la guardia e i numeri recenti dimostrano che qualche risultato, con le azioni promosse, lo abbiamo ottenuto, un conto e’ averlo per 365 giorni all’anno e un conto è averlo per qualche ora o qualche giorno. Ricordo che più di dieci anni fa, questi episodi, che preoccupano, erano numerosissimi. Ma è certo più facile criticare e scordare, senza apprezzare anche i miglioramenti o le buone notizie che, a differenza di quanto qualcuno si ostini a ripetere che non ci sono, invece è il contrario».

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