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Sabato, 30 Settembre 2023
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Rientro a scuola, studenti in protesta fuori dai licei: «L'istruzione deve cambiare»

Nel giorno tanto atteso del ritorno alle lezioni in presenza i ragazzi della Rete degli Studenti Medi di Treviso hanno manifestato di fronte agli istituti Besta e Duca degli Abruzzi

Dopo mesi di didattica a distanza, finalmente riaprono i cancelli delle scuole superiori del Veneto. Un rientro difficile e discusso in cui gli studenti vogliono essere protagonisti: due presidi sono stati dunque organizzati davanti agli istituti Besta e Duca degli Abruzzi in centro a Treviso, location nelle quali la Rete degli Studenti Medi del Treviso ha poi letto una lettera aperta a tutti i rappresentanti raccontando la condizione attuale di molti giovani. 

«La giornata di oggi è molto significativa per noi studenti e siamo sicuramente contenti di poter tornare nelle aule, ma ci sentiamo ancora insicuri su questo rientro e soprattutto ignorati. Né da parte del Ministero né dalla Regione è stato definito un piano per il rientro in sicurezza che si preoccupasse delle strutture scolastiche, dei trasporti, degli screening dei contagi e tutti gli altri fattori che influenzano il rientro a scuola. Questo ci preoccupa perché lo abbiamo già vissuto a settembre ed abbiamo paura che si ripeta la stessa situazione: abbiamo bisogno di un piano di ripartenza e ripensamento della scuola per poterci rimanere fino alla fine dell’anno, senza essere costretti a tornare alla dad per l’ennesima volta - dichiara Carlo Garzara, coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Treviso - non possiamo limitarci a parlare di rientro sì o rientro no, dobbiamo riflettere su come vogliamo tornare, come deve essere la scuola in cui vogliamo tornare. La Dad ci ha mostrato come gli studenti non si sentano a proprio agio all’interno delle scuole, tanto che molti studenti stanno vivendo il rientro a scuola come un forte disagio. Speravamo che questo stravolgimento della didattica portasse anche la classe politica a ripensare ai tempi, gli spazi e in generale il sistema scolastico italiano, uno dei più arretrati dell’Europa. Oltre ai presidi davanti a diverse scuole del trevigiano, come Rete degli Studenti Medi abbiamo scritto, con i rappresentanti di Consulta e di istituto del Veneto, una lettera per portare in Regione le voci inascoltate di tanti studenti, parlando dell'esperienza della Dad, delle paure sul rientro e dei progetti che dovremmo darci per una scuola migliore, e il 12 febbraio ci riuniremo in un’assemblea pubblica online per discutere e approfondire tutti questi temi».

Questa lettera è stata fatta veicolare in quanti più istituti possibile della provincia ed è stata condivisa e sottoscritta dai rappresentanti d'istituto e Consulta e dagli studenti che si rivedono proprio nelle parole di disagio e rivendicazione, trovando un'opinione condivisa su tutto il territorio. «In questo momento di ripresa dopo mesi davanti a uno schermo, in cui noi studenti dovremmo sentirci solo contenti di tornare in presenza, siamo ancora pervasi da dubbi e preoccupazioni - aggiunge Halime Kryeziu, della Rete degli Studenti medi di Treviso - mentre le Istituzioni, dal Ministero alla Regione, non danno segni di vita, lasciando le nostre legittime domande senza risposta, dimostrando un’indifferenza demoralizzante per tutta la comunità scolastica. Il tasso di abbandono scolastico mostrato da ActionAid e le testimonianze degli studenti che ci hanno portato a scrivere questa lettera dovrebbero dare un forte segnale alla Regione, che di giovani e scuola non vuole mai parlare!».

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