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Ricettazione e contraffazione di opere d’arte, sequestri anche a Treviso

Nei confronti dell'uomo, finito al centro di diverse inchiesta, è stata applicata la direttiva antimafia; sigilli a società, conti correnti, immobili, una galleria d'arte e auto di lusso

Maxi sequestro ai danni di un 60enne riccionese, già noto alle forze dell'ordine, eseguito dagli agenti della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Rimini in collaborazione con le Questure di Bergamo e Treviso che ha visto finire sotto sigilli un ingente patrimonio ritenuto dagli inquirenti essere stato accumulato in maniera illecita. Secondo quanto emerso l'uomo, già al centro di diverse vicende giudiziarie in tutta Italia incentrate sulla ricettazione e la contraffazione di opere d’arte, avrebbe trafficato con le creazioni di famosi autori contemporanei quali ad esempio Renato Guttuso, Arnaldo Pomodoro e Filippo Calzolari.

Gli approfondimenti patrimoniali, sviluppati per mesi e finalizzati a ricostruire i flussi finanziari e bancari, avrebbero consentito di accertare una sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio riconducibile all’uomo, ipotizzando un illecito arricchimento per via dei reati commessi. In accoglimento della proposta del Questore di Rimini Rosanna Lavezzaro, il Tribunale di Bologna, ai sensi della normativa del “Codice Antimafia”, ha disposto il sequestro di 4 società attive nel commercio di opere d’arte e nel campo immobiliare, con il relativo compendio aziendale, numerosi rapporti finanziari, un immobile destinato a civile abitazione, una galleria d’arte e due autovetture di pregio, tutti beni ubicati tra le province di Rimini, Bergamo e Treviso. Il provvedimento di sequestro, non definitivo ma finalizzato alla successiva confisca, se confermato dai Giudici è indirizzato verso il complesso patrimoniale del soggetto, al quale potrà essere applicata anche la misura di prevenzione della Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

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