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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ristoratori Veneto: «Comparto allo stremo, il 40% verso la chiusura»

L'associazione "Ristoratori Veneto" riaccende i riflettori sul settore in emergenza in vista dei mesi invernali. La presidente Alessia Brescia: «Allarme lanciato da tempo, a rischio migliaia di posti di lavoro»

Il 2022 si chiuderà con migliaia di attività di ristorazione costrette ad abbassare la serranda. Ristoratori Veneto lancia l’ennesimo grido di allarme, oltre il 40% degli esercenti a rischio chiusure definitive.

«Dopo tre anni di aperture e chiusure a singhiozzo, limitazioni e provvedimenti fatti senza cognizione di causa e rivelatisi economicamente sbagliati, il comparto è allo stremo - denuncia Alessia Brescia, presidente e portavoce dell'associazione -. La speculazione energetica e i rincari folli delle materie prime non sono più sopportabili, lo abbiamo ribadito sin da ottobre 2021. A fine anno molte realtà chiuderanno ma il Governo è sempre stato sordo e assente. Siamo stanchi di dover continuare a lottare contro uno stato che finora non ci ha aiutato ma solo ostacolato, vessando in ogni modo le nostre attività - sottolinea Brescia -. Si prospetta un inverno terribile: il riscaldamento sarà impossibile da gestire, con aumenti record superiori al 50%, i locali saranno vuoti perché l'onda d'urto che colpirà le famiglie ridurrà la spesa procapite e noi azzereremo il fatturato».

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«Molti stanno cercando soluzioni - aggiunge Antonio Leone, vicepresidente dell'associazione”, tra cui chiudere durante la settimana, visto i pochi avventori da servire. E aprire solo il weekend. Le famiglie dovranno scegliere se riscaldarsi, comprare le scarpe al proprio figlio, fargli fare sport o mangiare una pizza”. “L'intero terziario piangerà lacrime di sangue, si contano ad oggi aumenti che superano il 70% rispetto agli anni precedenti”, ribadisce Patrizio Violante, proprietario di diversi locali a Verona. “L'inflazione e l’impennata delle tariffe soffocheranno ulteriormente i consumi". “Negli ultimi due anni Ristoratori Veneto ha inviato numerose richieste al Governo, offrendo soluzioni per la calmierazione dei prezzi”, aggiunge Leo Ramponi, presidente onorario di Ristoratori Veneto “abbiamo incontrato esponenti politici per portare a Roma la voce del comparto e le problematiche esistenti. Alcuni se ne sono fatti carico, vedremo se in futuro saranno applicate”. Tra queste: la rimodulazione dei prezzi delle utenze, l’abolizione delle commissioni bancarie e del canone Pos, il ripristino dei voucher e la defiscalizzazione del personale con sgravi sui neoassunti, oltre a pace fiscale e rimodulazione del reddito di cittadinanza. “Come Associazione ci siamo prodigati per offrire ai nostri associati soluzioni concrete e veloci, come gli sconti sulle bollette con tassi agevolati,”, conclude Brescia, “Abbiamo esteso la promozione non solo alle aziende ma anche ai dipendenti e alle loro famiglie, proprio per il drammatico momento che stiamo vivendo e che sarà lungo da superare. Sempre vicini a dipendenti e famiglie, manifesteremo insieme a loro a Roma la prossima settimana, uniti con l'associazione famiglie in piazza che sarà impegnata in contemporanea a Vicenza. Coesi per far sentire il malcontento generale di questa situazione insostenibile”. Ristoratori Veneto è un'associazione totalmente apartitica nata a marzo 2020 e costituita da oltre 6.300 associati su tutta la Regione

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