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Un robot da "indossare" per aiutare gli operai nei lavori usuranti

Venerdì 5 ottobre a Treviso la presentazione dell'esoscheletro sviluppato da un gruppo di ricercatori. All'incontro presenzieranno anche Unis&f con Spisal e Inail

TREVISO Un robot indossato dagli operai per aiutarli nei lavori più difficili e usuranti. Un vero e proprio esoscheletro in grado di coordinare meglio i movimenti e rendere meno pesanti i lavori.

E' questa la nuova scoperta che sarà presentata agli imprenditori trevigiani venerdì 5 ottobre alle 14.00 nella sede di UNIS&F in via Venzone a Treviso nel corso del nuovo appuntamento di “10 volte sicurezza”, ciclo formativo promosso dalla società di servizi e formazione degli industriali di Treviso e Pordenone. Il dispositivo è stato sviluppato dai ricercatori di Iuvo, spin-off dell’istituto di biorobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa (uno dei poli universitari italiani d’eccellenza). In questa società hanno investito anche Ossur, azienda islandese specializzata proprio nel campo delle protesi, e Comau, controllata del gruppo Fca. Nicola Vitiello, 35enne professore alla Sant’Anna, tra i massimi esperti di robotica indossabile, è uno dei padri di questo progetto. “Il nostro è a tutti gli effetti un esoscheletro: un dispositivo che funziona un po’ in parallelo al nostro corpo, un altro scheletro “parallelo” al nostro che in alcuni punti specifici, in questo caso a livello distretto della spalla riesce a dare supporto al nostro gesto tecnico". Simili tecnologie finora sono state sperimentate soprattutto per la riabilitazione di persone vittime di gravi traumi, o tutt’al più negli Stati Uniti, per scopi militari. Partendo dalle conoscenze accumulate in questi ambiti, i ricercatori italiani hanno ideato un sistema dedicato al lavoro. “Il nostro obiettivo è far sì che chi svolge compiti gravosi, torni a casa un po’ meno stanco, semplicemente perché questo robot aiuta a fare meno fatica - continua Nicola Vitiello -  Abbiamo anche cercato di tirar fuori una tecnologia semplice, motivo per cui il costo di un dispositivo del genere è tutto sommato ragionevole”. Se tutto procederà secondo i piani, infatti l’apparecchio dovrebbe essere disponibile sul mercato entro la fine dell’anno, ad un prezzo intorno ai 5mila euro. L'incontro di venerdì sarà l'occasione per un focus sulla popolazione lavorativa che sta invecchiando, uno degli aspetti di prevenzione da considerare anche per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. I rischi vanno valutati tenendo conto della variabile dell’età, sia a partire dagli aspetti “fisici” e quindi ergonomici (capacità muscolare, vista, udito, etc.), sia per quanto riguarda una differente percezione dei rischi correlata all’età (novità, conoscenze, formazione, esperienze, etc.). Tra i relatori anche esperti di Inail e Spisal e i rappresentanti di Contarina che parleranno delle loro attività di ricerca e sviluppo applicate alle postazioni di lavoro.

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