rotate-mobile
Attualità San Biagio di Callalta

San Biagio di Callalta, appello a donare il midollo osseo

L'amministrazione di Alberto Cappelletto si è già mossa per dare attuazione all'accordo siglato tra Anci e Admo regionali. In campo una lettera inviata a cinquemila cittadini attraverso il notiziario comunale

Chiara Mion è la sorella di Margherita, morta nel 2017 a soli 18 anni, uccisa da un raro sarcoma che non le ha lasciato scampo. In suo onore è stata creata l'Associazione "Margherita c'è ancora vita" (www.margheritamion.it). Oggi, a 21 anni compiuti, Chiara ha deciso di fare un gesto che potrebbe salvare tante vite umane: prima di partire per le vacanze estive ha infatti deciso di sottoporsi ad un semplice esame del sangue per entrare nel registro dei donatori di midollo osseo. Se la chiameranno perché gemella genetica di qualcuno (esiste una percentuale di compatibilità di 1 a 100 mila) lei è pronta a dare una parte di sé per salvare quella persona.

Finita la tipizzazione, come si dice in gergo, e per chiudere il cerchio virtuoso, Chiara con il papà Marco, assessore al Comune di  San Biagio di Callalta,  si sono  recati nel loro municipio per comunicare al sindaco Alberto Cappelletto la “missione compiuta” e per ribadire l’importanza di un gesto così semplice, come un esame del sangue, per diventare potenziale donatore di midollo osseo e quindi dare potenzialmente vita a chi ne ha bisogno. San Biagio ha peraltro un primato: quello di essersi mosso per primo in Veneto all’interno del protocollo d’intesa firmato da Anci Veneto e Admo Veneto “ Un dono in comune” per una sensibilizzazione capillare alla donazione, ognuno secondo la sua sensibilità e disponibilità.

«Noi usiamo strumenti social - ha detto Cappelletto -  ma abbiamo approfittato della diffusione del notiziario comunale nel quale raccontiamo capillarmente alle famiglie quello che si fa nel nostro Comune, per allegare questa bella iniziativa accompagnata da una nostra lettera. E’ lo spirito che ci contraddistingue, siamo presenti per aiutare e sostenere le famiglie». 

«A Chiara, così come a tutti i giovani che scelgono la donazione - commenta Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 - va il nostro più sentito ringraziamento per la sensibilità e la generosità che dimostrano. Ai ragazzi, a tutti i nostri ragazzi, va il nostro appello affinché, con un semplice gesto, diano un contributo per salvare la vita di chi è stato meno fortunato di loro. Un grazie di cuore va anche ad Admo, sempre presente e attiva sul territorio, e al Comune di San Biagio di Callalta per l’iniziativa di sensibilizzazione»

In Evidenza

Potrebbe interessarti

San Biagio di Callalta, appello a donare il midollo osseo

TrevisoToday è in caricamento