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Attualità San Biagio di Callalta

Salvato dall'annegamento, 20enne muore dopo una settimana di agonia

Nabil Rezzou, ex studente del "Giorgi", viveva a San Biagio di Callalta con la famiglia. Mercoledì scorso, 24 giugno, era stato salvato a Jesolo durante un bagno in mare. A dare l'allarme erano stati gli amici che sono stati testimoni della tragedia

Era stato salvato dall'annegamento, durante un bagno con gli amici a Jesolo, ma le sue condizioni, gravissime, non erano purtroppo mai migliorate. Dopo una settimana di agonia, in bilico tra la vita e la morte, il suo cuore si è fermato definitivamente. Lutto nella comunità di San Biagio di Callalta per la tragica scomparsa di Nabil Rezzou, 20 anni, ex studente del "Giorgi" ed ex pizzaiolo a Londra (da cui era recentemente tornato) e alla pizzeria "Da Max", locale funestato a fine maggio dalla tragica scomparsa del proprietario, Massimiliano Silvestri che ha perso la vita a causa di un malore.

L'episodio che è costato la vita a Nabil era avvenuto nella serata dello scorso 24 giugno, nel tratto di mare nei pressi della torretta 9 (tra le piazze Mazzini e Trento. Nabil, in difficoltà mentre era in acqua, venne salvato in extremis da bagnini e soccorritori e subito ricoverato in ospedale a San Donà. Il 20enne e gli amici stavano giocando in un tratto di mare dove si toccava: improvvisamente il giovane è sparito nel nulla, restando per lunghissimi minuti sott'acqua. Nabil non sapeva nuotare e probabilmente gli è stata fatale una buca nel fondale. Durante le operazioni di rianimazioni il giovani sembrava essersi ripreso e non era stato neppure necessario far intervenire l'elicottero per il trasporto presso il nosocomio sandonatese.

La notizia si è rapidamente diffusa sui social e sono decine i messaggi di cordoglio comparsi sulla pagina Facebook del 20enne, molto amato e ben integrato, come pure la sua famiglia di origini marocchine. Insieme vivevano a San Biagio di Callalta, non distante dal municipio: lunedì sera in molti sono andati personalmente a mostrare la loro vicinanza alla famiglia. Tra questi anche il sindaco, Alberto Cappelletto, a nome dell'intera comunità. «Era un ragazzo educato e brillante, alcuni anni fa aveva ricevuto una borsa di studio dedicata a chi si distingueva nello studio - spiega il primo cittadino - lo vedevo giocare qui sul campetto di calcio, con gli altri ragazzi. Era un ragazzo che non pensava solo a divertirsi ma manifestava interesse per ogni cosa che lo circondava».

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