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Sindaco attacca assessore regionale: «Il mio essere così “giovane” non mi impedisce di documentarmi»

Fabio Marin, primo cittadino di San Zenone, interviene in merito alla replica della vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, alla scelta dell’amministrazione comunale trevigiana di procedere ad una diffida

Il sindaco Fabio Marin interviene in merito alla replica della vicepresidente della Regione Veneto, Elisa De Berti, alla scelta dell’amministrazione comunale di procedere ad una diffida per vedere rispettati gli accordi relativi alla realizzazione delle opere compensative e mitigatrici della SPV a San Zenone: «Desidero innanzitutto smentire categoricamente che l’accordo sottoscritto nel 2012 con l’allora sindaco Mazzaro prevedesse la realizzazione delle opere in conseguenza del reperimento delle risorse. A parte che buon senso vuole che se si firma un accordo le risorse dovrebbero esserci o dovrebbe essere previsto il loro reperimento (!), ricordo anche che nel contratto è scritto che - quelle previste a San Zenone - era considerate opere urgenti da compiere contestualmente alla realizzazione della SPV. Evidentemente il mio essere così “giovane” non mi impedisce di documentarmi a dovere per conoscere i contenuti di quell’accordo. Ebbene, sono trascorsi dieci anni da quell’accordo (dieci!), oltre un anno dall’apertura del tratto della SPV che attraversa San Zenone ma - a quanto pare - di quelle risorse non c’è traccia».

«E ancora: trovo a dir poco straniante che l’assessore regionale De Berti consideri il contratto giuridicamente non vincolante. Quindi, a quanto pare, un contratto sottoscritto per far decadere un ricorso al Tar da parte del Comune, firmato da Regione, Veneto strade, Provincia di Treviso e Comune e ratificato in giunta regionale Zaia, non ha validità? A questo punto dovrebbe allora spiegarci perché si è fatto e perché sono stati spesi migliaia e migliaia di euro per la progettazione. Quanto al progetto, se non lo sapesse o non lo avesse ancora capito, era sempre stato in carico a Veneto Strade, fin dalla prima versione, ed era pertanto logico che le migliorie andassero chieste a loro, che hanno acconsentito. Non è colpa mia se la vicepresidente non si è relazionata con Veneto Strade, ente con cui, si suppone, dovrebbe collaborare strettamente. Fa inoltre sorridere che venga accusato di utilizzare un approccio istituzionale molto discutibile da chi, invece, nemmeno si è degnata di rispondere alla richiesta formale inviata dal Comune nella primavera 2021 alla Regione. Non bastasse, nel suo intervento afferma di avermi incontrato: falso! L’assessore De Berti in questi ormai tre anni di mandato mi ha concesso un solo appuntamento online e poi più nulla nonostante le mie varie richieste per poter programmare e risolvere la situazione. E poi sarei io ad avere un approccio istituzionale discutibile! Su una cosa concordo con la vicepresidente: ora la questione non è più né tecnica né politica, è legale e la mia amministrazione comunale farà di tutto per vedere rispettati i patti sottoscritti un decennio fa!».

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