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Sciopero regionale tecnici Spisal: servizi fermi in tutto il Veneto

Entro mercoledì incontro organizzazioni sindacali e Regione. Esultano i sindacati: «Sicurezza sul lavoro una priorità». Solidarietà ai lavoratori anche da Veneto 2020 e Articolo Uno

Adesione totale del personale degli Spisal allo sciopero di oggi venerdì 25 ottobre. Fermi i servizi in tutte le Ulss del Veneto con una ottima partecipazione al presidio di Venezia davanti al palazzo della Giunta Regionale. Assieme ai lavoratori hanno partecipato anche delegazioni del sindacato dei metalmeccanici e delle confederazioni, proprio a segnalare la priorità e l’urgenza di interventi in un settore che ha la responsabilità della prevenzione e sul controllo della sicurezza nei posti di lavoro.

«Gli interventi operati in questi anni nella nostra Regione non sono stati all’altezza. Una Regione che proprio per ampiezza e diffusione di attività produttive è tra le prime a segnalarsi per morti e incidenti sul lavoro - afferma Sonia Todesco della Fp Cgil Veneto - Nonostante gli impegni assunti più volte dalla Regione, anche successivamente alla firma di un protocollo con le organizzazioni sindacali, non abbiamo visto né personale né risorse economiche in più per questi lavoratori. Anzi, tocca scioperare come fatto oggi proprio perché nelle Ulss si vorrebbero utilizzare le risorse degli Spisal per fare dell’altro. L’adesione allo sciopero di oggi è un segnale importante del disagio e dei problemi che questi lavoratori si trovano ad affrontare quotidianamente - aggiunge Todesco - Anche per questo avremmo immaginato maggior attenzione da parte della politica regionale. Certo è un segnale importante che l’Assessore Lanzarin si sia impegnata a convocare le parti sociali entro la settimana prossima; ci saremmo però aspettati, anche per rispetto e considerazione dei lavoratori presenti alla manifestazione di oggi, che qualche assessore di questa regione si fosse fatto vedere. Evidente - conclude Todesco - che la settimana prossima decideremo se e come continuare la mobilitazione in ragione di quello che uscirà dal tavolo. Che dovrà dare concretezza e risposte ai problemi, non generici impegni».

Striscione FP Veneto Sciopero Spisal 25 ottobre-2

Veneto 2020 e Articolo Uno: «Vicini ai lavoratori»

Solidarietà ai tecnici della prevenzione Spisal delle Aziende sanitarie del Veneto oggi in sciopero: è un'adesione convinta e appassionata quella dei consiglieri regionali del coordinamento Veneto 2020, vicini al personale dei servizi di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro che nella giornata di oggi hanno allestito un presidio davanti a Palazzo Balbi. «Le ragioni dello sciopero unitario, dichiarate dai tecnici nel loro volantino, sono un vero e proprio atto d'accusa alla Giunta Zaia: non sta rispondendo in maniera adeguata all'aumento costante degli infortuni in Veneto e non ha fatto fronte alla carenza di organico, né alla valorizzazione del personale che è stata sospesa con un grave danno economico». Così i consiglieri regionali Piero Ruzzante, Patrizia Bartelle che aggiungono: «le 30 assunzioni promesse per il 2018 non si sono ancora viste e i nuovi assunti non bastano a coprire i pensionamenti. Il Patto per la sicurezza sul lavoro, siglato da Zaia con le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali, prevedeva ben altro! La Giunta Zaia è inadempiente e conferma di aver trascurato, in tutti questi anni, la gravissima emergenza costituita dall'aumento degli infortuni sul lavoro. Ricordiamo che l'anno scorso il Veneto è risultato maglia nera per infortuni mortali, quasi 1 ogni 5 giorni. Ogni giorno, nei luoghi di lavoro della nostra regione si registrano 209 infortuni: nessuno di questi è una fatalità, si tratta di episodi che si possono prevenire. Basta che ciascuno faccia la propria parte, a partire dalla Regione».

Gabriele Scaramuzza, segretario regionale veneto del comitato Articolo Uno commenta lo sciopero Spisal con queste parole: «Condividiamo le ragioni che hanno portato oggi i lavoratori degli Spisal del Veneto a manifestare a Venezia, nell’ambito dello sciopero generale indetto unitariamente da Cgil, Cisl e Uil. Ad onta delle responsabilità che il presidenze Zaia si era assunto firmando un protocollo che prevedeva, tra l’altro, il potenziamento del personale delle strutture provinciali dello Spisal, ancora una volta la Regione ha disatteso gli impegni che si era presa. Non solo non c’è stato nessun potenziamento del personale degli Spisal (se non un parziale ricambio del turn-over), ma si è proceduto con una riorganizzazione della modalità di lavoro che nei fatti spunta ancora di più gli strumenti a disposizione degli stessi Spisal per il contrasto al drammatico fenomeno delle morti e degli infortuni sul lavoro. E’ ipocrita piangere i caduti sul lavoro, se non si creano le condizioni affinché i servizi come lo Spisal siano in grado di verificare, sorvegliare, effettuare i sopralluoghi nelle aziende e nelle imprese, sostenere in maniera efficace i contenziosi aperti, valorizzare il personale dipendente. Anche nel 2019 il Veneto conferma il lugubre primato per numero di morti e infortuni sul lavoro: non si tratta di una situazione dovuta dal destino e ineluttabile, ma delle conseguenze della scelta di non investire in servizi essenziali come lo Spisal.

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