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Rapina in pasticceria, 2 anni al giostraio bloccato dal cliente

Ronny Caari, 29enne, è stato condannato per i fatti del 10 febbraio scorso: 2 anni 2 mesi di reclusione. Il pubblico ministero Mara De Donà aveva chiesto una condanna a 4 anni

«Per piacere rimani nel bar» aveva scritto Stefania Campagnolo, la titolare del bar pasticceria Campagnolo di Lovadina di Spresiano, in un un foglietto passato ad un carabiniere in quel momento fuori servizio, nascondendolo sotto la tazzina del caffè. E così il malvivente era stato prima immobilizzato e poi arrestato.

Ronny Caari, un un 29enne giostraio, residente a San Polo di Piave, è stato condannato per quella rapina, avvenuta il 10 febbraio scorso, con il rito immediato: 2 anni 2 mesi di reclusione, comprensivi del fatto che l'uomo era stato denunciato anche per resistenza a pubblico ufficiale. Il pubblico ministero Mara De Donà aveva chiesto una condanna a 4 anni.

«Di tutta la serata - dirà Stefania Capagnolo - ho quasi il vuoto: ricordo che ho visto davanti a me la pistola, puntata contro e il carabiniere e l’altro cliente». L'arma sembrava vera, una perfetta riproduzione di una Beretta usata normalmente dai militari. Si trattava fortunatamente di un semplice giocattolo ma questo i due soccorritori della Campagnolo non potevano saperlo
Sono circa le 19.30 e la Campagnolo è preoccupata dalla presenza di un uomo che se ne sta seduto ad un tavolino: è visibilmente ubriaco e si comporta in modo strano e lei teme forse possa capitarle qualcosa. Il 29enne, personaggio già noto alle forze dell’ordine, viene invitato a lasciare il locale ormai in via di chiusura ma l’uomo prima protesta per il conto, poi estrae dal fianco sinistro una pistola: la punta sulla donna e le intima di consegnare il denaro presente in cassa. Il malvivente viene bloccato e scaraventato a terra da Stefano Golfetto, 54enne carabiniere della locale stazione di Spresiano e da un altro frequentatore del locale. Caari si alza, andando prima verso la porta, poi torna indietro per pagare quel che aveva consumato. Ne è nato un diverbio con la titolare per dei centesimi di resto. Poi ha estratto la pistola che aveva su un fianco e l’ha puntata contro la cassiera. Lei ha alzato le mani e si è tirata indietro: dentro al bar c’era tantissima gente ed a quel punto che il carabiniere si è avvicinato, ha afferrato Caari da dietro e lo ha immobilizzato, aiutato un amico che era con lui, togliendoli la pistola dalle mani.

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