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Ex canonica di Silea, pace fatta tra Comune e Curia, l'opposizione: «Resta uno scempio»

Si chiude il lungo e costoso contenzioso che si trascinava da quasi 17 anni. Daniele Frezza (Lega) però passa al contrattacco: «Se non c'è interesse al restauro si conservi al minimo e la memoria, abbattendo l'immobile e ricreando la piazza»

Dopo 17 lunghi anni di carte bollate si chiude il contenzioso tra l'amministrazione comunale di Silea e la Curia per la convenzione del 2002 che prevedeva la realizzazione della nuova biblioteca comunale recuperando l'ex canonica, diroccata e decadente, che si trova di fronte alla chiesa parrocchiale. A dare l'annuncio della "pace fatta" era stato, nel corso dell'ultimo consiglio comunale, il sindaco Rossella Cendron. Tra spese legali e lavori di puntellatura il mantenimento del rudere è costato finora una somma di oltre 90mila euro. Il contenzioso era sorto nel 2013 quando il Comune, allora guidato da Silvano Piazza, aveva rescisso la convenzione, disimpegnandosi dal progetto e causando così il ricorso al Tar della Curia ed il controricorso dell'amministrazione.

Per l'opposizione quella annunciata è solo una vittoria a metà. Lo ha spiegato chiaramente oggi, martedì, Daniele Frezza, nel corso di una conferenza stampa: «Abbiamo chiesto che il problema venga risolto coinvolgendo magari i cittadini, una banca, imprenditori, per investire: ormai però, visto il degrado dell'edificio, bisognerebbe interessare la sovrintendenza e verificare se il bene possa essere o meno abbattuto, ricreando la piazza e riorganizzando così il centro storico. Vogliamo stimolare l'amministrazione contro questo vero e proprio scempio al decoro urbano. Siamo per individuare tutte le soluzioni possibili, entro il 2020. Se la curia non ha interesse a rimettere a posto la canonica, non resta davvero che conservare al minimo la memoria e di rivedere il centro».

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